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Hariri si dimette

29 ott 2019

Dimissioni annunciate in un discorso in tv. Il premier libanese, Saad Hariri lascia il Governo. La decisione arriva dopo 13 giorni di proteste popolari senza precedenti a Beirut e in numerose città del Libano. “Ho ascoltato le richieste dei manifestanti – ha detto, ammettendo di essersi trovato in un vicolo cieco. Nel suo discorso alla nazione Hariri si è appellato al popolo perché "mantenga la stabilità e la sicurezza”.

“Le proteste finora hanno dato voce alla frustrazione di un Paese che più di altri sta pagando lo scotto della crisi economica: il debito pubblico libanese supera il 150% del PIL . Il 16% dei residenti nella capitale – riportano i media internazionali - non guadagna nemmeno i 290 euro di salario minimo. E, senza un aumento delle risorse dall'estero, il rischio è quello di una svalutazione o, peggio, il default del debito a breve. Per evitare che i risparmiatori prelevino i loro soldi, banche chiuse per diversi giorni. Un pacchetto di riforme di emergenza, annunciato la scorsa settimana dal governo, non è riuscito a disinnescare il dissenso". Dito puntato "su una classe politica accusata di abuso di potere per sfruttare le risorse statali a proprio vantaggio". Il governo è formato anche dal partito armato filo-iraniano Hezbollah”. Oggi i seguaci del movimento sciita e quelli dell'alleato Amal, che ha altri ministri nel governo, hanno attaccato i manifestanti nel centro della capitale disperdendo la folla.


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