La fine del 2020 sta per avvinarsi. È dunque tempo di bilanci e di promesse di buoni propositi per l'anno che verrà. Greenpeace pubblica i suoi: più pace e salute, più energia green, più qualità della vita in città, più agricoltura ecologica, meno plastica. Valgono, afferma l'associazione ambientalista, sia a livello individuale che collettivo.
Innanzitutto, "destinare i fondi annualmente investiti in armamenti e nelle attività ambientalmente dannose per rafforzare il nostro sistema di welfare e sanitario, mettendo la sicurezza, la salute e il benessere dei cittadini al centro". A livello individuale, l'ong indica di scegliere "investimenti etici" e sostenere "il microcredito che aiuta imprese sociali che operano nel settore sanitario" e l'imprenditoria sociale.
Sul fronte energetico, Greenpeace chiede di "adottare un piano nazionale di transizione energetica (Pniec) più ambizioso con l'obiettivo di -65% di CO2 entro il 2030 ed emissioni nette zero entro il 2040. Impedire agli inquinatori di accedere ai fondi pubblici e distribuire denaro agli azionisti senza un piano di decarbonizzazione delle loro operazioni in linea con l'Accordo di Parigi".
A livello individuale il suggerimento è di "ristrutturare casa aumentando l'efficienza energetica sfruttando gli incentivi", passare alle rinnovabili e rinunciare all'auto tutte le volte che si può. Preferire il trasporto pubblico, la bicicletta o andare al lavoro a piedi un paio di volte a settimana, se possibile. Nelle città, tuttavia, occorre "un cambiamento partendo dalla mobilità alternativa e dalla creazione di aree verdi, fino agli investimenti nelle periferie per abbattere le disuguaglianze sociali ed economiche".
Greenpeace pone fra i cinque propositi "più agricoltura ecologica" con l'assegnazione dei sussidi che ora vanno ad agricoltura e allevamenti intensivi. "Mangia meno carne, compra cibo locale, supporta i piccoli produttori acquistando direttamente da loro, semina fiori amici delle api", è il suggerimento dell'associazione ambientalista a ciascuno di noi. Infine, eliminare plastica monouso, microplastica da cosmetici e detergenti e diminuire gli imballaggi in plastica; quindi usare la propria sporta per fare la spesa, la borraccia per l'acqua.