La proclamazione formale di Re Carlo III avverrà domani, mentre per l'incoronazione solenne serviranno alcuni mesi. Intanto il Regno Unito ha iniziato il suo periodo di lutto. C'è un senso di tristezza diffuso, iniziato da quello strano arcobaleno intravisto a Buckinghm Palace poco prima dell'annuncio ufficiale della morte della Regina Elisabetta II, e sancito dai 96 colpi di cannone per il suo addio. Sui social non si parla d'altro, a partire da sudditi illustri, come Mick Jagger e Paul McCartney. Sono i giorni di lutto, non solo nel Regno Unito e nel Commonwealth. Dureranno almeno dieci giorni, i funerali solenni della Regina dovrebbero tenersi lunedì 19 settembre all'abbazia di Westminster, la stessa che 70 anni fa vide la sua incoronazione. Intanto tra Balmoral, dove è morta ieri, a 96 anni, e Buckingham Palace, è incessante l'afflusso di persone che recano fiori, messaggi, o intonano per l'ultima volta “God Save the Queen”, visto che l'inno ora cambia ufficialmente in “God Save the King”.
Innumerevoli i messaggi di cordoglio da tutto il mondo: la Segreteria di Stato agli Esteri di San Marino, che la definisce “baluardo di responsabilità, stabilità e dedizione verso il Paese”, ha inviato le parole di cordoglio dei Capitani Reggenti: “La Regina – scrivono Oscar Mina e Paolo Rondelli - ha saputo guidare il Regno con saggezza e dedizione in fasi particolarmente delicate della storia, dimostrandosi solido punto di riferimento per il suo popolo. Ne ricordiamo con ammirazione – concludono – l'impegno infaticabile, la tenacia e l’alta testimonianza umana che resteranno nella memoria dell’intera umanità”; “Figura di eccezionale rilievo” anche per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “Protagonista assoluta della storia mondiale degli ultimi 70 anni” per il presidente del Consiglio Mario Draghi; “Esempio di devozione al dovere – scrive infine Papa Francesco nel suo telegramma – rendo omaggio alla sua vita di servizio senza riserve per il bene della nazione”.
Nel video le interviste a Christopher Warde-Jones, The Times; Philip Willan, The Times