Israele ha esteso i suoi attacchi anche al centro di Beirut, fuori dai sobborghi meridionali tradizionalmente controllati da Hezbollah, segnando un'importante escalation delle operazioni militari. In un raid notturno, l'aviazione israeliana ha colpito un condominio nel quartiere Kola, uccidendo quattro persone, inclusi tre leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP).
Nella stessa giornata, Hezbollah ha annunciato un cambiamento di leadership: Hashem Safieddine è stato nominato come nuovo capo del gruppo sciita libanese, sostituendo Hassan Nasrallah. Safieddine è cugino di Nasrallah e ha legami familiari con Qassem Soleimani, l'ex comandante della Forza Quds dell'Iran che è stato ucciso in un attacco aereo statunitense in Iraq nel 2020.
Israele ha anche intensificato le operazioni in altre parti del Libano e a Gaza. Nel sud del Libano è stato ucciso Fateh Sherif Abu el-Amin, il leader di Hamas nel paese. Nel nord della Striscia di Gaza, un complesso dell'ex scuola Abu Jafar Al Mansour è stato colpito in quanto, secondo le forze israeliane, ospitava un centro di comando di Hamas. Sul fronte diplomatico, la Francia ha chiesto un "immediato stop" agli attacchi israeliani in Libano, mentre il Pentagono ha rafforzato la presenza militare statunitense nella regione, con la possibilità di disporre di due portaerei e ulteriori mezzi di supporto aereo.