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Israele: dopo l’accordo con gli Emirati Arabi iniziano i colloqui con il Libano

12 ott 2020
Benjamin Netanyahu
Benjamin Netanyahu

Anche se ampiamente prevedibile, oggi il governo israeliano ha approvato all’unanimità l'accordo di pace fra Israele e gli Emirati Arabi Uniti. Il premier Netanyahu e il principe Bin Zayed hanno parlato ieri al telefono e si sono reciprocamente invitati a visitare i rispettivi Paesi.

“Gli Stati arabi – ha sostenuto il premier - vogliono fare la pace con noi perché vedono come resistiamo all'Iran e capiscono che Israele non è un nemico ma un alleato”. Netanyahu ha detto di non avere dubbi sul fatto che siano in arrivo altri accordi di pace tra Israele e Paesi arabi e musulmani. E il ministro della Difesa e co-premier Gantz ha aggiunto che intende far progredire l'accordo con gli Emirati proteggendo però gli interessi di sicurezza israeliani, con riferimento alla richiesta emiratina di acquistare gli aerei da combattimento F-35 dagli Stati Uniti.

Il testo dell’accordo evita volutamente ogni argomento controverso, come lo Stato palestinese, l’annessione di parte della Cisgiordania o la vendita di armi americane agli Emirati, focalizzando invece l’attenzione sulla pace, le relazioni diplomatiche, la cooperazione economica e quella tecnologica.

E in questa direzione verteranno anche i colloqui di mercoledì prossimo tra Israele e il Libano, con la mediazione degli Stati Uniti, per stabilire i confini marittimi e lo sfruttamento delle risorse energetiche. I due Paesi sono tuttora in stato di guerra e rivendicano ciascuno più di 800 chilometri quadrati al largo delle coste nel Mediterraneo come propria zona di sfruttamento esclusivo di un giacimento di gas. Ma Hezbollah, il partito di Dio filo-iraniano, ha subito precisato che i colloqui riguardano solo i confini e non il processo di normalizzazione dei rapporti.

Massimo Caviglia


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