Mentre le autorità israeliane combattono per contenere i focolai di Coronavirus, un rapporto pubblicato oggi mette in guardia dalle gravi lacune del Paese nel fronteggiare una pandemia che potrebbe contagiare 2 milioni di persone, un quarto dell'intera popolazione. Risultano disponibili farmaci antivirali solo per il 16 % degli abitanti, e con questi numeri sarebbe impossibile soddisfare le necessità di apparecchi respiratori, letti in terapia intensiva e personale medico. Intanto i ricercatori stanno tentando di capire perché il gruppo sanguigno di tipo A sembri risultare più incline ad essere colpito dal virus; un dato che potrebbe aiutare le autorità sanitarie a dare la priorità alla distribuzione dei dispositivi di protezione a chi ne ha più bisogno. Sul versante politico, per risolvere l’emergenza dell’epidemia Netanyahu ha chiesto a Gantz di accogliere la proposta del Presidente Rivlin di un governo di unità nazionale, con rotazione del premier dopo due anni. Ma il partito Blu e Bianco ha protestato con centinaia di persone fuori dal Parlamento chiedendo che la Knesset riprenda la sua attività. Infatti il relatore, membro del partito Likud, ha sospeso le attività della Camera a causa del virus, impedendo di formare le commissioni. Infine continua la collaborazione sanitaria fra Israele e l’Autorità Palestinese per i primi casi di virus nella Striscia di Gaza, due trentenni che avevano visitato il Pakistan ed erano tornati attraverso l'Egitto. Un focolaio nella Striscia porterebbe migliaia di palestinesi a tentare di superare il confine israeliano per cercare riparo, allargando l’epidemia oltre ogni previsione.
Massimo Caviglia