Per la prima volta da quando il premier israeliano Netanyahu è tornato al potere, il Segretario di Stato americano Blinken e il Consigliere per la sicurezza nazionale Sullivan sono attesi in Israele. Il Presidente americano Biden vuole ribadire a Netanyahu di ritenerlo responsabile delle azioni dei membri più estremisti del suo governo, soprattutto se ostacoleranno la creazione di uno Stato palestinese. In quest’ottica pare rientrare anche ogni modifica allo “status quo” che attualmente esclude le preghiere ebraiche sul Monte del Tempio o Spianata delle Moschee, compresa anche la visita del ministro Ben Gvir la settimana scorsa. Su quell’area, nel 950 a.C. gli Ebrei costruirono il Tempio del re Salomone e nel 705 d.C. i Musulmani edificarono la Moschea di Al Aqsa. Ben Gvir ha dichiarato che non intende modificare le modalità d’ingresso a Cristiani e Musulmani, ma ritiene intollerante il divieto dell’autorità islamica che impedisce agli Ebrei di pregare sul Monte.
Il rappresentante palestinese all'ONU ha chiesto al Consiglio di Sicurezza di esaminare l’evento, ma la discussione si è conclusa senza alcun voto o risoluzione, né è stata pubblicata alcuna dichiarazione. Il Consiglio di Sicurezza ha infatti ritenuto di non dovere intervenire sulla visita alla Spianata perché la camminata di Ben Gvir non risulta essere una violazione della legge. L’Autorità Palestinese si è rivolta inoltre alla Corte internazionale di Giustizia per un parere sullo status della Cisgiordania. In risposta a questa iniziativa legale, Netanyahu ha annunciato che tratterrà dalle tasse raccolte per i Palestinesi le quote che l’Autorità corrisponde alle famiglie degli attentatori, e verserà tale somma alle vittime del terrorismo.
Massimo Caviglia