Rispondendo alla richiesta di Ankara, il premier israeliano Netanyahu ha inviato in Turchia alcune squadre di soccorso per il salvataggio dei superstiti ancora intrappolati sotto le macerie per il terremoto che ha causato quasi tremila vittime in tutta l’area interessata dal sisma. Israele ha inviato anche tende, coperte e medicinali alla Repubblica Araba Siriana, dopo una richiesta dei funzionari russi al Consiglio di Sicurezza israeliano tramite il meccanismo operante in Siria per evitare incidenti casuali nei cieli del Paese. I funzionari israeliani hanno confermato che, se verrà chiesto allo Stato ebraico di ricevere i feriti siriani e fornire assistenza medica, l’approvazione sarà immediata.
Le scosse del terremoto sono state avvertite anche in Israele, da Tel Aviv a Gerusalemme, e molte persone si sono riversate in strada durante la notte, restando in auto per rimanere lontane dagli edifici. In queste ore è da segnalare anche la visita in Sudan del Ministro degli Esteri israeliano per preparare la storica firma a Washington dell'accordo di pace tra Gerusalemme e Khartoum. Il Sudan, situato sulle rive del Mar Rosso, sarà un altro Paese musulmano a firmare un accordo con Israele dopo l’Egitto, la Giordania, gli Emirati Arabi e il Bahrein.
Infine oggi a Gerico in Cisgiordania alcuni miliziani di Hamas sono rimasti uccisi durante uno scontro a fuoco con le forze speciali dell’Esercito in un blitz di risposta per l’attentato del 28 gennaio contro un ristorante israeliano. Le cellule terroristiche della Jihad Islamica a Jenin e di Hamas a Gerico stanno creando un grande imbarazzo al Presidente palestinese Abu Mazen che, non riuscendo più a controllare tutte le milizie ormai attive in Cisgiordania, ha dichiarato interrotta la collaborazione con Israele sulla sicurezza.
Massimo Caviglia