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Israele va alle elezioni anticipate

24 dic 2018
Massimo CavigliaIsraele va alle elezioni anticipate
Israele va alle elezioni anticipate - La corrispondenza di Massimo Caviglia
I leader della coalizione del governo Netanyahu hanno concordato oggi all'unanimità di sciogliere il parlamento, e hanno stabilito che le prossime elezioni politiche si terranno il 2 o il 9 aprile 2019.

L'annuncio è arrivato dopo che i partiti Yesh Atid e Israel Beiteinu, a differenza di quanto affermato in precedenza, hanno dichiarato che avrebbero votato contro il disegno di legge del Ministero della Difesa per reclutare gli ultra-ortodossi nell'Esercito, esentati dal servizio militare fin dai tempi di Ben Gurion e della nascita dello Stato.

Il premier Netanyahu avrebbe bisogno di almeno 61 voti per far passare l'arruolamento dei Haredim, che la Corte Suprema chiede sia approvato entro il 15 gennaio.

Ma anche i partiti ultra-ortodossi della coalizione avrebbero votato contro, perché considerano la chiamata alle armi un tabù, in osservanza del comandamento "Non uccidere".

Quindi lo scioglimento concordato della Knesset, probabilmente per mercoledì, è un tentativo di dare a Lapid e a Lieberman ciò che desideravano (cioè la fine del governo Netanyahu) in cambio del voto laico al disegno di legge, rendendolo però un test per "vedere se onoreranno l'incarico affidatogli dagli elettori, o inseguiranno solo il proprio interesse politico a spese dell'Esercito" ha detto il portavoce del Likud, il partito del premier.

Anche se Netanyahu prevede un'altra vittoria elettorale, non sono da sottovalutare i colpi sotto la cintura che arriveranno per le indagini sui casi di corruzione.

Il Procuratore generale potrebbe incriminare il premier per aver concesso favori in ??cambio di una copertura mediatica positiva, ma non renderà nota la sua decisione nel periodo precedente le elezioni, per prevenire l'accusa che il sistema giudiziario stia influenzando il processo democratico.
Così Netanyahu spera nella rielezione per difendersi dall'alto della posizione di Primo ministro.


Infine, mentre a Gaza il gruppo terroristico delle Brigate Al-Nasser Salah al-Din ha avvisato i cristiani della Striscia di non festeggiare il Natale, c'è grande attesa a Betlemme in Cisgiordania per la Messa di mezzanotte.

Centinaia di fedeli hanno riempito la Piazza della Mangiatoia mentre, durante la parata, gli scout palestinesi hanno suonato la cornamusa davanti all'albero di Natale.

In attesa della Messa, i pellegrini e la comunità cristiana, che costituisce una piccola parte della popolazione locale, hanno visitato la Chiesa della Natività.

Il loro augurio è che lo spirito d'amore del Natale si sviluppi davvero fra le genti di ogni fede.

Massimo Caviglia

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