Prosegue nel Mar Arabico lo scontro tra Stati Uniti e Iran. Il Pentagono ha dichiarato che una nave della marina ha sequestrato, proprio nei giorni scorsi, parti di un missile iraniano diretto in Yemen, a bordo di una piccola imbarcazione che stava attraversando il Golfo Persico. Sottolineando come sia stata la prima la volta che componenti tanto sofisticati vengano ritrovati nel corso della guerra in Yemen. Gli Stati Uniti accusano costantemente l'Iran di contrabbandare illegalmente armi ai ribelli Houthi, che combattono il governo yemenita sostenuto dalla coalizione araba a guida saudita. Nel frattempo i media emiratini hanno riportato la notizia di un possibile invio di altri 14000 militari americani in Medio Oriente, più che altro a scopo deterrente, ma la portavoce del Pentagono, Alyssa Farah, ha negato l'indiscrezione pubblicata anche dal Wall Street Journal. Intanto l'Oxfam, organizzazione umanitaria che da anni lavora in Yemen, ha denunciato in questi giorni come la guerra, in oltre 4 anni, abbia causato circa 100mila vittime, delle quali 20mila solo quest'anno. Un conflitto, precisa l'organizzazione, che vede intrecciarsi attori locali accanto a potenze regionali e internazionali. Dal 2015, sempre secondo Oxfam, sono morti 12mila civili, 8mila dei quali in seguito a raid aerei sauditi, con bombe per la maggior parte fabbricate in Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, Iran e Italia.
Elisabetta Norzi