
Dopo la storica flessione registrata ieri, la Borsa di Tokyo tenta un recupero e chiude in netto rialzo: il Nikkei guadagna il 6,03% attestandosi a 33.012,58 punti, con un incremento di 1.876 punti. Gli investitori sono ottimisti sull’avvio di un imminente negoziato tra Tokyo e Washington per attenuare l'impatto dei dazi voluti dall'amministrazione Trump.
Intanto sui mercati valutari, lo yen si deprezza: scende a 147,50 contro il dollaro e a 161,80 contro l'euro.
Segnali positivi anche dal mondo delle criptovalute: il Bitcoin sale dell'1% a 79.714 dollari dopo il minimo toccato ieri a 77.000 dollari. Bene anche le altre principali criptovalute: Ethereum (+0,9%), Binance (+1,3%), Solana (+2,5%) e Dogecoin (+0,1%).
Tra le materie prime, torna sopra i 3.000 dollari l'oro spot, che viene scambiato a 3.005,41 dollari (+0,74%). L'oro con consegna a giugno (Comex) cresce dell'1,58% a 3.020,60 dollari. Prezzi in salita anche per il petrolio: il Wti (consegna a maggio) passa di mano a 61,39 dollari al barile (+1,14%), mentre il Brent (consegna a giugno) sale a 64,88 dollari (+1,04%).
Non mancano però le note negative: la Borsa di Singapore apre con un crollo dell'8,5%, il peggiore dal 2008, spinta dai timori di una recessione globale dovuta alle politiche tariffarie statunitensi. Un tonfo che supera perfino quello registrato durante la crisi Covid-19 nel marzo 2020. Forte calo anche in Indonesia: la Borsa di Jakarta è crollata del 9,19% alla riapertura dopo le festività, innescando la sospensione temporanea degli scambi per circa 30 minuti.