Almeno 20 persone sono rimaste uccise nel Messico centrale a causa di un enorme incendio divampato in un oleodotto che trasportava benzina. L'oleodotto sarebbe esploso in seguito alla perforazione illegale della conduttura, dalla quale in molti tentavano di approvvigionarsi abusivamente con dei secchi. L'enorme incendio si è verificato in una piccola città nello stato di Hidalgo a circa 100 km a nord di Città del Messico. Il governatore Fayad ha aggiornato il numero dei feriti, saliti a 71, assicurando via Twitter che "si stanno adottando tutte le misure necessarie per assistere i feriti e le loro famiglie". L'Assessorato alla Salute del governo di Città del Messico, che si trova ad un centinaio di chilometri da Tlahuelilpan, luogo dove è avvenuta l'esplosione dell'oleodotto, ha reso noto di avere dichiarato l'emergenza del settore ospedaliero cittadino per poter ricevere tutte le persone bisognose di cure. Da parte sua il ministero della Difesa ha comunicato che un reparto militare è stato dispiegato per rafforzare la sicurezza nella zona dove si è sviluppato un vorace incendio. La compagnia petrolifera statale Pemex ha confermato che lo scoppio è stato causato nell'oleodotto Tuxpan-Tula a seguito di una maldestra manipolazione di persone impegnate a rubare combustibile. Testimoni oculari hanno riferito che il carburante è cominciato a fuoriuscire dall'oleodotto intorno alle 17 locali, mentre lo scoppio è avvenuto due ore dopo. Quando, secondo il quotidiano El Universal, circa un migliaio di persone erano accorse sul posto con ogni tipo di recipiente per raccogliere la benzina.
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