E' una vittoria a metà, per entrambe le parti, quella alle elezioni di Midterm. Dopo otto anni, i democratici tornano a controllare la Camera con almeno 220 seggi. L'hanno chiamata l'”onda blu”, cioè la forza 'democratica' che ha cambiato le carte in tavola. Il Senato resta invece ai repubblicani che hanno ottenuto, al momento, 51 seggi. Donald Trump, nonostante la 'perdita' di uno dei rami del Parlamento, ha parlato di “enorme successo”. I toni si sono alzati subito dopo i primi risultati. La leader progressista Nancy Pelosi ha annunciato un controllo all'operato dell'amministrazione. E Trump ha risposto che altrettanto avverrà al Senato verso i democratici.
Una tornata elettorale che gli esperti hanno definito da record: 113 milioni i votanti; almeno 99 le donne che siederanno alla Camera. Tra queste, la giovane democratica Alexandria Ocasio-Cortez, 29 anni, che entra insieme a due donne musulmane e alla prima nativo-americana.
Sul fronte internazionale i messaggi di apertura dell'Ue al nuovo Congresso. Ma allo stesso tempo, la Russia tuona, parlando di prospettive non “brillanti” per la “normalizzazione della relazioni” tra i due Paesi. Tutto questo dopo la recente rimozione di 115 account Facebook che, si ritiene, siano legati a Mosca. “La Russia non ha mai interferito nei processi elettorali di nessun Paese – ha riferito il portavoce del presidente – e non ha intenzione di farlo in futuro”.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'analisi di Alan Friedman, giornalista e scrittore
Una tornata elettorale che gli esperti hanno definito da record: 113 milioni i votanti; almeno 99 le donne che siederanno alla Camera. Tra queste, la giovane democratica Alexandria Ocasio-Cortez, 29 anni, che entra insieme a due donne musulmane e alla prima nativo-americana.
Sul fronte internazionale i messaggi di apertura dell'Ue al nuovo Congresso. Ma allo stesso tempo, la Russia tuona, parlando di prospettive non “brillanti” per la “normalizzazione della relazioni” tra i due Paesi. Tutto questo dopo la recente rimozione di 115 account Facebook che, si ritiene, siano legati a Mosca. “La Russia non ha mai interferito nei processi elettorali di nessun Paese – ha riferito il portavoce del presidente – e non ha intenzione di farlo in futuro”.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'analisi di Alan Friedman, giornalista e scrittore
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