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Mosca: da febbraio stop alle esportazioni di petrolio russo verso paesi che utilizzano il price cap

Kiev avanza la proposta di organizzare, a febbraio, un summit di pace, Mosca però non intende fare passi indietro: “O l'Ucraina accetta le nostre proposte – afferma il ministro degli esteri russo Lavrov – o ci penserà il nostro esercito".

di Giacomo Barducci
27 dic 2022

Le prime sirene hanno suonato alle 14:42 a Kiev, pochi minuti dopo l'allarme si è esteso in tutte le altre città. È un nuovo giorno di bombardamenti in ucraina con la popolazione, già stremata dalle continue interruzioni di corrente, costretta a scendere nelle metropolitane e nei rifugi antiaerei. I MIG russi, insieme ad un aereo da tracciamento radar, sarebbero decollati da un aeroporto bielorusso. Da febbraio 2022 ad oggi secondo le stime dell'Onu sono oltre 7.000 i civili morti e quasi 11.000 quelli feriti. Nella regione di Donetsk sterminata una famiglia con 4 bambini. Strage che Kiev attribuisce ai mercenari russi del gruppo Wagner. Continuano inoltre le interruzioni di energia, circa 9 milioni le persone senza elettricità.

A partire dal primo febbraio il presidente russo Putin annuncia il blocco delle esportazioni di petrolio verso i paesi che utilizzano il price cap. Kiev punta comunque a organizzare all'Onu un summit di pace, ma Mosca non intende fare sconti: “Il nemico è ben consapevole delle nostre proposte - afferma il ministro degli esteri russo Lavrov – devono solo deciderle se accettarle in modo amichevole o no. Nel secondo caso ci penserà il nostro esercito”. Dall'Italia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni chiama Zelensky per rinnovare il pieno sostegno politico, militare, economico ed umanitario all'Ucraina.





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