L'Ucraina ha offerto alla Russia una "sessione speciale di negoziati" a Mariupol, la città portuale sul Mar d'Azov assediata. "Siamo pronti a tenere una sessione speciale di negoziati a Mariupol. - afferma su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere della presidenza ucraina e uno dei negoziatori con la Russia - Per salvare i nostri ragazzi, (il battaglione) Azov, i soldati, i civili, i bambini, i vivi e i feriti. Tutti".
Intanto, dopo aver respinto l'ultimatum russo ad arrendersi, la resistenza disperata della città martire dell'Ucraina è appesa a un filo. I combattenti del reggimento Azov e i marines di Kiev continuano a lottare, asserragliati nell'acciaieria Azovstal insieme a centinaia di civili, tra cui molte donne e bambini, ma sanno che respingere l'assedio è ormai impossibile. "Il nemico è dieci volte più numeroso di noi", ammettono, chiedendo al mondo di essere "salvati". Tutto pur di non finire nelle mani dei nemici, che intanto preparano già la grande parata per celebrare la conquista il 9 maggio. A quasi due mesi dall'inizio del conflitto, il bastione strategico tra il Donbass e la Crimea è prossimo a cadere. Dalla prima linea delle barricate cittadine, confinata nell'enorme impianto siderurgico diventato il simbolo della resistenza, non arrivano però segnali di resa. Due inviti russi a deporre le armi sono andati a vuoto, l'ultimo nel pomeriggio di mercoledì.
"Potrebbero essere i nostri ultimi giorni, le nostre ultime ore", ha detto in un disperato videomessaggio su Facebook il maggiore Sergey Volyn, comandante della 36/ma brigata dei marines, che aveva scritto anche al Papa, chiedendo a "tutti i leader mondiali" di aiutarli a fuggire in "un Paese terzo". E il corridoio umanitario da Mariupol "non ha funzionato". Lo affermano le autorità ucraine, che oggi speravano di evacuare dalla città assediata seimila civili, tra cui molte donne e bambini, ma sono riusciti a portarne via solo poche decine.
Armi e munizioni affluiranno ogni giorno per aiutare gli ucraini a difendersi dall'aggressione russa, ha detto ieri dagli Stati Uniti il presidente Joe Biden. "Chiediamo all'Europa di includere l'embargo al petrolio nel sesto pacchetto di sanzioni, altrimenti sarà una misura vuota", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante la conferenza stampa con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel a Kiev.La Commissione Ue "sta lavorando al sesto pacchetto di sanzioni e il petrolio sicuramente ci sarà", ha spiegato Ivo Schmidt, della direzione Energia della Commissione
La Russia ha intanto detto oggi di aver testato con successo un nuovo missile balistico intercontinentale, il Sarmat, capace, secondo il ministero della Difesa, di "penetrare ogni sistema di difesa missilistica esistente o futura". Il presidente Vladimir Putin ha affermato che il nuovo missile darà garanzie di sicurezza alla Russia "contro le attuali minacce" e "farà riflettere coloro che stanno minacciando la Russia".