Dal Direttore dell'Institute for Global Studies un'analisi del recente voto nella Repubblica Islamica. Secondo Pedde non è corretto definire “ultraconservatore” il Presidente eletto. “C'è stato questo tentativo di una parte della stampa internazionale – afferma - di dare una immagine di queste elezioni come di svolta radicale”, abbinandole in un certo qual modo a quelle che portarono alla vittoria di Ahmadinejad nel 2005. Ma il profilo di Ebrahim Raisi è molto diverso, ad avviso di Pedde; che ricorda tuttavia come il Presidente eletto abbia “uno scheletro nell'armadio”: le esecuzioni di massa dei prigionieri politici nel 1988.
Da un punto di vista politico, comunque, Raisi è riconducibile nell'ambito dei tradizionalisti – continua l'analista -, cioè “di quella grande componente dei conservatori più vicini alla Guida e alle Istituzioni, che non hanno tratti definibili come ultra-radicali”. “Questo lascia presupporre che ci sia un certo margine di possibilità per una continuità dell'azione politica di questo Presidente nel solco del suo predecessore”.