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Paesi del Golfo: fine all'embargo con il Qatar

10 gen 2021
La corrispondenza di Elisabetta Norzi
La corrispondenza di Elisabetta Norzi

Passerà alla storia per aver messo fine alla cosiddetta crisi del Golfo, l'accordo "di solidarietà e stabilità" firmato al Al Ula, in Arabia Saudita, durante il 41 Gulf Cooperation Summit, da tutti e sei i Paesi del GCC, il Consiglio di Cooperazione del Golfo, Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi, Qatar, Oman e Kuwait.


Il 5 giugno 2017, Riad, Abu Dhabi e Manama, con l'appoggio dell'Egitto, avevano infatti imposto al Qatar un embargo diplomatico ed economico, dopo avere accusato il piccolo Stato di sostenere l'Iran e finanziare gruppi terroristici.
Con l'abbraccio, inaspettato, sulla pista dell'aeroporto di Al Ula, tra il principe ereditario saudita Mohamed Bin Salman e l'emiro del Qatar Al Thani, che da tre anni non partecipava agli incontri delle petromonarchie, si è dunque riaperto il dialogo e riaffermata la cooperazione, economica e politica, nella regione. L'accordo di Al Ula, ha sottolineato Bin Salman nel suo intervento, dopo avere ringraziato gli Stati Uniti e il Kuwait che si sono posti come mediatori per risolvere la crisi, riporta la solidarietà e la stabilità a livello “regionale, arabo ed islamico”. L’Arabia Saudita prima e gli Emirati ieri, hanno quindi riaperto lo spazio aereo e le frontiere terrestri e marittime con il Qatar.

Anche se i contenuti dettagliati dell'accordo non sono stati resi pubblici, oltre a riallacciare i rapporti con Doha, durante il vertice sono stati toccati tutti i nodi cruciali per il Golfo: il conflitto in Yemen, la posizione della Turchia, che negli ultimi anni ha appoggiato il Qatar e la Fratellanza Musulmana, l'Iran con il suo programma nucleare, gli accordi Abraham con Israele, l'impatto delle elezioni del nuovo presidente americano.

E mentre il Governo emiratino ha smentito con forza la notizia, riportata da alcuni media israeliani, di un attacco terroristico iraniano sventato a Dubai il 3 gennaio, anniversario dell'uccisione del generale Soleimani, all'indomani dell'accordo di Al Ula è arrivata anche la dichiarazione del ministro degli Esteri iraniano Zarif. "Congratulazioni al Qatar per il successo della sua coraggiosa resistenza alla pressione e all'estorsione - ha detto -. Agli altri nostri vicini arabi diciamo che l'Iran non è né un nemico né una minaccia. È ora di accettare la nostra offerta per un regione forte".


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