
La prima ad arrivare all'Eliseo, accolta da Emmanuel Macron, è stata la Cancelliera Angela Merkel; a seguire il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky e l'omologo russo Vladimir Putin. L'obiettivo è ambizioso: il rilancio del processo di pace nel Donbass, dove gli scontri tra le truppe di Kiev e i separatisti hanno provocato oltre 13.000 morti, dal 2014. Erano oltre 3 anni che le riunioni del cosiddetto “Formato Normandia” erano a un punto fermo. Ancora un miraggio, infatti, la piena attuazione degli accordi di Minsk, che se da una parte hanno permesso una significativa riduzione della violenza; dall'altra non sono mai stati implementati sul versante politico. A complicare la situazione la forte pressione, nei confronti di Zelensky: ieri, a Kiev, 5.000 persone erano scese in piazza per opporsi al “disgelo” con Putin. Tra i manifestanti anche attivisti del partito di estrema destra Svoboda. Altissima, allora, l'attenzione per il summit odierno; fortemente voluto da Macron, che considera la stabilizzazione del quadrante ucraino presupposto decisivo per un rilancio del dialogo con la Russia. L'obiettivo di lungo termine è coinvolgere Mosca in “un progetto di partenariato con l'Europa”. Ma a fare da contraltare all'attivismo del Presidente francese in politica estera, le gravi difficoltà – sul fronte interno – per il maxi-sciopero, contro la riforma previdenziale, che sta paralizzando il Paese. Quarto giorno di protesta, oggi, con imbottigliamenti e code interminabili sulle strade, e varie linee della metropolitana di Parigi ancora chiuse. “Le Monde” fa sapere che mercoledì il premier, Edouard Philippe, svelerà i contenuti della contestata riforma. Sarebbe intenzione del Governo cancellare i 42 regimi speciali, attualmente vigenti, e varare una formula “universale” di pensione “a punti” nella quale ogni euro versato corrisponda per tutti i lavoratori alla stessa quota di pensione percepita. Ma il sindacato non ci sta, e non accetta vengano definite “privilegi”, le conquiste ottenute in anni di dure lotte. Da qui l'intenzione di intensificare ulteriormente, questa settimana, la prova di forza; specialmente nel settore dei trasporti.