L’attentato antisemita nella sinagoga di Pittsburgh, in Pennsylvania, è la terza sparatoria che avviene in un luogo di culto negli Stati Uniti negli ultimi tre anni: lo scorso novembre un uomo aveva ucciso 26 persone in una chiesa di Sutherland Springs, in Texas, e nel 2015 un estremista di destra aveva ucciso 9 persone in una chiesa di Charleston, in South Carolina.
Ieri, intorno alle 17, il 46enne Robert D. Bowers, armato con un fucile d’assalto e almeno tre pistole, ha cominciato a sparare all’interno della sinagoga, dove si stavano tenendo le funzioni religiose del sabato mattina. Undici persone sono morte e sei sono state ferite, di cui due sono in condizioni gravi. La polizia è intervenuta poco dopo l’inizio della sparatoria e ha arrestato il responsabile dopo un altro scontro a fuoco. Anche Bowers ha riportato delle ferite. L’attentato è avvenuto nel quartiere di Squirrel Hill, storicamente abitato dalla comunità ebraica di Pittsburgh.
Bowers non era noto alla polizia prima dell’attentato, sebbene su internet avesse condiviso più volte minacciosi messaggi antisemiti e teorie cospirazioniste sugli ebrei. Secondo i resoconti dei giornali americani sarebbe entrato nella sinagoga gridando: “Tutti gli ebrei devono morire”. A gennaio aveva aperto un profilo sul social network Gab, usato da militanti di estrema destra che ritengono che Facebook e Twitter limitino la libertà di espressione dei conservatori. Alcune ore prima dell’attentato, Bowers aveva scritto su Gab un messaggio in cui citava la ong ebraica HIAS, che si occupa dell’accoglienza di richiedenti asilo da tutto il mondo: “All’HIAS piace accogliere gli invasori che uccidono il nostro popolo. Non posso stare seduto a guardare la mia gente che viene sgozzata. Fate attenzione, io vado”.
In seguito a questo attentato, la comunità ebraica di Roma si raccoglierà domani sera in un momento di riflessione e preghiera al Tempio Maggiore. L'appuntamento, fa sapere l'ufficio stampa della comunità, è in programma alle ore 19.45.
fm
Ieri, intorno alle 17, il 46enne Robert D. Bowers, armato con un fucile d’assalto e almeno tre pistole, ha cominciato a sparare all’interno della sinagoga, dove si stavano tenendo le funzioni religiose del sabato mattina. Undici persone sono morte e sei sono state ferite, di cui due sono in condizioni gravi. La polizia è intervenuta poco dopo l’inizio della sparatoria e ha arrestato il responsabile dopo un altro scontro a fuoco. Anche Bowers ha riportato delle ferite. L’attentato è avvenuto nel quartiere di Squirrel Hill, storicamente abitato dalla comunità ebraica di Pittsburgh.
Bowers non era noto alla polizia prima dell’attentato, sebbene su internet avesse condiviso più volte minacciosi messaggi antisemiti e teorie cospirazioniste sugli ebrei. Secondo i resoconti dei giornali americani sarebbe entrato nella sinagoga gridando: “Tutti gli ebrei devono morire”. A gennaio aveva aperto un profilo sul social network Gab, usato da militanti di estrema destra che ritengono che Facebook e Twitter limitino la libertà di espressione dei conservatori. Alcune ore prima dell’attentato, Bowers aveva scritto su Gab un messaggio in cui citava la ong ebraica HIAS, che si occupa dell’accoglienza di richiedenti asilo da tutto il mondo: “All’HIAS piace accogliere gli invasori che uccidono il nostro popolo. Non posso stare seduto a guardare la mia gente che viene sgozzata. Fate attenzione, io vado”.
In seguito a questo attentato, la comunità ebraica di Roma si raccoglierà domani sera in un momento di riflessione e preghiera al Tempio Maggiore. L'appuntamento, fa sapere l'ufficio stampa della comunità, è in programma alle ore 19.45.
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