“E' stata l'Occidente, con le sue mosse, a causare un'escalation in Ucraina”. Questa una delle accuse che il presidente russo Putin muove durante il Forum Valdai a Mosca. “Solo la Russia, che ha creato l'Ucraina, potrebbe garantirne la sovranità – prosegue –. L'Occidente è a un passo dallo sterminio di chi non piace come i nazisti – aggiunge –. Non possiamo fare finta di niente, chi semina vento raccoglie tempesta”. Tensioni dunque sul fronte diplomatico. La Russia ribadisce poi l'insinuazione che l'Ucraina sia pronta a usare una “bomba sporca”, che accresce ulteriormente “il rischio di un conflitto mondiale”.
Immediata la risposta del segretario generale della Nato Stoltenberg: “Mosca non deve usare questi falsi pretesti per continuare la sua escalation”. Kiev non esclude che le truppe russe possano ricorrere a esplosioni della centrale nucleare di Zaporizhzhia “per disabilitarla in modo permanente e provocare un disastro incolpando l'Ucraina”. E mentre Putin supervisiona le annuali esercitazioni nucleari russe, gli Stati Uniti accelerano il processo per aggiornare le loro armi nucleari mantenute all'interno delle basi Nato in Europa. Ma il presidente russo rassicura: “Non useremo l'arma nucleare, non avrebbe senso”.
La guerra tra Russia e Ucraina intanto prosegue anche sul campo: si combatte nella Regione di Donetsk, in direzione Bakhmut e Avdiyvka. “Ma nonostante gli intensi attacchi – sottolinea il presidente ucraino Zelensky – le forze ucraine formate da eroi stanno tenendo le loro posizioni e riducendo le capacità degli occupanti”. Sul fronte energetico l'Ucraina è costretta a razionare l'elettricità a causa dei bombardamenti sulle centrali – metà della capitale rischia di rimanere senza corrente – e colpisce a sua volta, secondo Mosca, un impianto in Crimea.