“Siete la cosa più preziosa che abbiamo”, ha detto Zelensky, ai propri soldati. Messaggio carico di pathos, in occasione del Giorno dei Difensori. Mentre nel centro della Capitale venivano esposte le foto dei caduti della battaglia di Mariupol. Combattenti del Reggimento Azov: nazisti, per Mosca; in Patria veri e propri eroi.
Quella in corso è da considerarsi del resto una fase risorgimentale, per l'Ucraina; con un proprio martirologio, ed un fronte interno ormai abituato alle durezze della guerra. Come gli strike russi di questi giorni. Al momento non c'è più bisogno di “attacchi massicci” sulle infrastrutture, ha dichiarato dal canto suo Putin, al termine del vertice asiatico di Astana. Non è mancato un monito alla NATO: l'invio di truppe in Ucraina potrebbe causare una “catastrofe globale”. Ma nel frattempo le difficoltà sul campo sono evidenti, così come il nervosismo dell'opinione pubblica.
Sono allora da leggere in quest'ottica, forse, l'annuncio del completamento della mobilitazione entro due settimane, e la smentita dei rumors circa una coscrizione aggiuntiva. E poi le ripetute aperture a possibili colloqui, ribadite anche oggi, dallo stesso Presidente russo. Con il quale Kiev ha tuttavia rinunciato a negoziare per decreto; anche sull'onda emotiva dei successi militari. Si rincorrono intanto voci di una imminente nuova offensiva, per tagliare il corridoio terrestre russo verso la Crimea. Scenario catastrofico per il Cremlino, che spalle al muro potrebbe a quel punto valutare l'ipotesi scellerata di un attacco non convenzionale.
A dire il vero nei giorni scorsi, specie da Washington, erano giunti segnali che alcuni analisti avevano interpretato come inviti a Kiev alla moderazione. Ma si è tornati alla precedente postura dopo la ritorsione russa per l'attacco al ponte di Kerch. Tutto ciò mentre UE e NATO assicurano un incremento delle forniture militari all'Ucraina. A completare il quadro l'avvio, lunedì, dell'esercitazione nucleare “Steadfast Noon”, che coinvolgerà 14 Paesi dell'Alleanza Atlantica. Agli antipodi, rispetto a questo clima di contrapposizione totale, il messaggio del Papa; anche oggi, da Francesco, un invito alla pace.