E' arrivato ad oltre 21 mila vittime il bilancio del terremoto che lunedì scorso ha colpito la Turchia meridionale e la Siria, dove si scava ancora mentre il numero degli sfollati è incontenibile. L'ultimo conteggio registra 17.674 morti in Turchia e 3.377 in Siria, portando il totale delle vittime confermate a 21.051. Nella serata di ieri un bambino di 10 anni è stato estratto vivo dalle macerie a 90 ore dal crollo, ma per soccorrerlo è stato necessario amputargli un braccio.
Una spaccatura che si estende per 300 chilometri lungo la faglia Est Anatolica, è stata provocata dal terremoto avvenuto il 6 febbraio. "Le due placche, quella Arabica e quella Anatolica, si sono spostate di tre metri, ma l'energia liberata dalla faglia ha causato una deformazione molto forte lungo 300 chilometri", ha detto all'ANSA la sismologa Aybige Akinci dell'Ingv.