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Terremoto: si aggrava di ora in ora la conta delle vittime, e pesa l'“incognita” Siria

Attualmente il bilancio delle vittime del sisma in Turchia e Siria sfiora quota 41.000. Innumerevoli i potenziali risvolti geopolitici di questa tragedia; anche sulla crisi ucraina

13 feb 2023

Scenari apocalittici nelle aree colpite dal sisma. I morti si contano ormai a decine di migliaia, mentre si continua a scavare tra le macerie. Con salvataggi – specie di bambini - che sembrano sfidare le indicazioni della scienza sul tasso di sopravvivenza in situazioni simili. Per chi è scampato alla catastrofe un futuro incerto, ed una quotidianità di stenti. Ma è il bilancio delle vittime che spaventa; in continuo aggiornamento, e con l'enorme incognita rappresentata dalla Siria, dove la macchina dei soccorsi è frenata dal duro embargo voluto dall'Occidente.

A peggiorare la situazione – in questo Paese già martoriato da anni di guerra - i gruppi islamisti che controllano Idlib; e che secondo l'ONU starebbero bloccando gli aiuti provenienti da Damasco. Innumerevoli i potenziali risvolti geopolitici di questa tragedia. Con Erdogan nel mirino delle Opposizioni, che lo accusano di non aver fatto rispettare i regolamenti edilizi. La risposta è stata una raffica di arresti di costruttori. Ma tutto ciò potrebbe non bastare, con le elezioni ormai in vista. Un'eventuale sconfitta del leader turco potrebbe avere effetti anche sulla crisi ucraina; venendo meno uno dei mediatori più assertivi. In una fase, peraltro, caratterizzata da un coinvolgimento sempre maggiore dei Paesi NATO.

Sui campi di battaglia del Donbass l'iniziativa resta comunque in mano ai russi, al netto della battuta d'arresto a Vuhledar. Continua infatti a stringersi il cerchio intorno a Bakhmut; sempre più vicina all'accerchiamento operativo. Mentre cresce la pressione anche nelle aree più a nord; dove secondo vari analisti potrebbe partire una offensiva in profondità, per disarticolare il dispositivo difensivo ucraino nell'area. Per Kiev, al momento, l'imperativo è resistere, in attesa dell'arrivo dei nuovi sistemi d'arma occidentali; fra i quali le bombe-razzo capaci di colpire, in teoria, anche il nord della Crimea. Un'incognita l'eventuale reazione di Mosca. L'Ambasciata americana in Russia, intanto, esorta i cittadini statunitensi a lasciare immediatamente” il Paese.





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