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Ucraina: bombardamenti russi sull'ovest del Paese. Cina: "lavoriamo per evitare escalation"

11 mar 2022
Ucraina: bombardamenti russi sull'ovest del Paese. Cina: "lavoriamo per evitare escalation"

Stamani primi bombardamenti russi anche nell'ovest dell'Ucraina, a Lutsk. Nulla di fatto dal vertice in Turchia tra Lavrov e Kuleba: scambio d'accuse e nessuna tregua in Ucraina, anche se Mosca e Kiev si dicono pronte a continuare il dialogo. Il Forum della diplomazia di Antalya prosegue oggi, con Di Maio. "Lavoreremo con la comunità internazionale per evitare ulteriore escalation", afferma la Cina. Lukashenko sarà oggi a Mosca da Putin. La Russia apre stamani unilateralmente corridoi umanitari, controllati da Mosca. Zelensky accusa i russi di averne attaccato uno verso Mariupol e parla di "Stato terrorista". L'Ue chiede alla Russia di "consentire passaggi sicuri". Oltre 2,3 milioni le persone già fuggite dall'Ucraina. Gli Usa stanziano 13,6 miliardi di dollari per aiutare Kiev.

Oltre 220mila persone sono state evacuate verso la Russia dal Donbass e dal resto dell'Ucraina, a quanto rende noto l'agenzia Tass, citando diverse agenzie di sicurezza regionali. "Ad oggi - ha precisato - circa 222mila persone hanno attraversato il confine russo. Tra loro, 50 mila bambini". "Più di 193 mila persone sono arrivate in Russia da Donetsk e Lugansk dal 18 febbraio", quando l'evacuazione fu annunciata dalle autorità di queste autoproclamate repubbliche separatiste. Inoltre, circa 30 mila hanno lasciato il territorio ucraino attraverso i posti di blocco nelle regioni di Belgorod, Bryansk, Kursk e Crimea.

Oggi a Parigi la seconda e ultima giornata del vertice dei leader Ue sulla guerra in Ucraina. "Siamo pronti a ulteriori sanzioni contro Russia e Bielorussia; sosterremo Kiev nel suo percorso europeo", si legge nel comunicato finale dopo la prima giornata di lavori a Versailles. La Francia ha intanto proposto un nuovo 'recovery plan' di guerra da 100 miliardi. La Bce ipotizza la fine degli aiuti. La Commissione europea prepara un piano che porti alla fine della dipendenza energetica dell'Ue dalla Russia entro il 2027.





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