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Ucraina: dopo l'assoluzione in appello a Milano il soldato Markiv è tornato a casa accolto da eroe

La corrispondenza di Viktoria Polishchuk

7 nov 2020
la corrispondenza di Victoria Polishuk
la corrispondenza di Victoria Polishuk

10.746 i casi di infezione da coronavirus rilevati in Ucraina nelle ultime 24 ore. Tutte le regioni del paese hanno le restrizioni previste per le zone arancioni e rosse e dal weekend saranno in una severa quarantena. Gli imprenditori stanno ancora protestando ma il Governo afferma che si tratta di misure necessarie per evitare lo stop totale del paese. Resteranno aperti solo gli alimentari, le farmacie e i trasporti nel fine settimana di quarantena. Nelle ultime 1.470 ricoveri e 187 decessi: un record. 

Il militare ucraino Vitaliy Markiv, condannato da un tribunale italiano a 24 anni di carcere, è potuto rientrare a Kiev dove è stato rilasciato perché innocente. Ha ringraziato diplomatici e giornalisti sottolineando che le accuse non sono cadute solo nei suoi confronti ma nei confronti dell'intera Ucraina. Il soldato Markiv, che ha doppia nazionalità, ucraina e italiana, è stato detenuto in Italia dal 30 giugno 2017, con il sospetto di aver assassinato il fotogiornalista italiano Andrea Rocchelli vicino Slovyansk, nella regione di Donetsk, nel maggio del 2014. Prima che gli inquirenti si recassero sulla scena (precedentemente era impossibile, durante i combattimenti) i giornalisti ucraini e italiani hanno condotto un'inchiesta sul tragico evento realizzando il documentario intitolato “Il posto sbagliato”. Hanno intervistato nuovi testimoni ed effettuato addirittura test di armi sul campo. Il film è stato presentato a Roma e Milano, in settembre. Il 3 novembre la Corte d'Appello di Milano ha chiuso la vicenda con una assoluzione.

Viktoria Polishchuk


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