E' ancora muro contro muro, di fatto, tra Russia e Ucraina. In Turchia l'incontro tra il ministro degli Esteri russo Lavrov e il suo omologo ucraino Kuleba. Le parti hanno affrontato la questione del cessate il fuoco, almeno per 24 ore, per finalità umanitarie. Ma “non abbiamo fatto progressi su questo”, dichiara Kuleba al termine dei colloqui. E sui corridoi umanitari da e per Mariupol, Lavrov “non è stato in condizione di impegnarsi”, attacca il ministro ucraino. Kuleba si dice disponibile a nuovi confronti.
Dal canto suo, Lavrov difende la decisione di attaccare l'Ucraina. “Si è creata – afferma – una situazione che ha rappresentato una minaccia per Mosca. Abbiamo fatto vari appelli, ma nessuno ci ha ascoltato”. “Coloro che riempiono l'Ucraina di armi - avverte – devono capire che sono responsabili delle proprie azioni”. E su una possibile guerra nucleare, Lavrov dice di non voler credere in questa possibilità. In Turchia arriva anche il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica per focalizzarsi sulla salvaguardia delle centrali nel Paese.
Sul fronte diplomatico, la telefonata tra il presidente russo Putin e i leader francese e tedesco Macron e Scholz. Dagli ultimi due la richiesta di una tregua immediata. Intanto in Ucraina le azioni di guerra procedono. Nuovo attacco aereo a Mariupol, con bombe sulle case e sull'Università. Le sirene antiaereo tornano a suonare a Kiev e a Kharkiv nuovi bombardamenti. Sul piano economico, Moody's annuncia il declassamento di 39 istituti finanziari russi. Il Fondo Monetario approva aiuti per 1,4 miliardi di dollari verso Kiev.