Una settimana fa la Russia, per la prima volta, ha apertamente aggredito militari ucraini nel Mar Nero. A causa della minaccia alla sovranità dello Stato, in alcune Regioni ucraine è stata introdotta la legge marziale, ed è stato anche impedito l'ingresso di uomini russi di età compresa fra i 16 e i 60 anni. Un regime legale speciale sarà mantenuto fino al 24 dicembre, sempre che le tensioni con i vicini non registrino una escalation. Secondo le Autorità la situazione avrà lievi conseguenze sulla vita dei comuni cittadini. Da parte russa si insiste nel sostenere che le navi ucraine non richiesero autorizzazione per il passaggio attraverso lo Stretto di Kerch, e si parla di provocazione. Lo staff delle Forze Armate afferma che si è trattato di una operazione legittima e pianificata: il trasferimento di 3 piccole navi dal porto di Odessa a quello di Berdyansk, nel Mar d'Azov, che è un mare interno equamente diviso da Ucraina e Russia. In ogni caso, dopo l'avvicinamento al Ponte di Kerch, le navi russe hanno speronato una imbarcazione e, dopo un inseguimento prolungato, hanno utilizzato armi nelle acque neutrali del Mar Nero. Il Servizio Federale di Sicurezza ritiene che le navi ucraine abbiano “tentato atti illegali” all'interno delle “acque territoriali russe”, che sono diventate tali dopo l'annessione della Crimea. Al momento 21 marinai ucraini sono stati trasferiti in carcere a Mosca. Altri 3 sono in ospedale. Kiev auspica che i Paesi UE estendano le sanzioni contro la Russia e ne introducano di nuove. I Ministri agli Esteri del G7 hanno chiesto il rilascio dei marinai ucraini e il ritorno delle navi, e il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha detto che le azioni militari russe contro l'Ucraina, nello Stretto di Kerch, sono l'”unica ragione” della cancellazione del meeting con il Presidente russo Vladimir Putin al summit in Argentina.
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