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Ucraina: Putin firma l'annessione dei territori occupati e traccia un solco tra Mosca e Occidente

Al Cremlino l'atteso discorso del Presidente russo, che ha sancito l'ingresso – nella Federazione - delle zone occupate del Donbass, di Kherson e Zaporizhzhia. Annessioni condannate da gran parte della Comunità internazionale

30 set 2022

Sembra aver bruciato i ponti, oggi, Vladimir Putin. Perché quella che teoricamente era la parte più importante del suo discorso - la disponibilità a tornare al tavolo negoziale -, non può che essere considerata irricevibile da Kiev; basandosi sul presupposto dell'accettazione del fatto compiuto: la firma dell'annessione delle oblast occupate, avvenuta alla presenza dei leader separatisti. Le persone che vivono in queste regioni “diventano nostri cittadini per sempre” - ha assicurato -; “difenderemo la nostra terra con tutti i mezzi a nostra disposizione”. Volti tirati nella platea di autorità; e toni a tratti messianici, del Presidente russo; che ha ribadito in mondovisione quella che è da tempo la narrazione prevalente del Cremlino: ovvero che il conflitto fosse iniziato in realtà nel 2014, e che sia in corso una guerra ibrida, di un Occidente spregiudicato e decadente, contro il Paese più esteso al Mondo, per renderlo una colonia. Da qui le accuse di “doppi e tripli standard”; di russofobia. Ha poi puntato il dito contro gli “anglosassoni” - richiamando il principio del cui prodest - per il danneggiamento dei gasdotti Nord Stream; evocando un futuro di deindustrializzazione per l'Europa. Quasi dimenticate le autorità di Kiev. Ritenute evidentemente da Putin marionette degli Stati Uniti; che cercano di “prendere tutto con la forza e il ricatto – ha tuonato -, e mentono come Goebbels”. Parole che tracciano un solco profondissimo tra due Mondi, e aprono a scenari inquietanti. Anche perché, nelle stesse ore – lontano dalle luci del Cremlino -, nel nord del Donetsk si completava l'accerchiamento di Lyman: roccaforte di estrema importanza per il dispositivo russo, e da oggi considerata da Mosca territorio della Federazione. In vista insomma un altro rovinoso rovescio militare, con il rischio – ora concreto – di una risposta non convenzionale; e ciò che ne potrebbe conseguire. Zelensky ribadisce dal canto suo la volontà di liberare tutta l'Ucraina; escludendo un negoziato con la Russia fino a che Putin ne sarà il Presidente. E soprattutto chiede l'adesione accelerata alla NATO. Distanze ormai siderali, insomma, tra i belligeranti; Washington ribadisce il proprio impegno a fianco di Kiev, “per tutto il tempo necessario”, sollecitando gli alleati a fare altrettanto. Da Biden inoltre l'annuncio di nuove sanzioni; così anche il Governo britannico. Dai 27 membri del Consiglio Europeo, infine, una ferma condanna delle annessioni. “La Russia – è stato scritto - sta mettendo a rischio la sicurezza globale”.





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