Singolare la reazione della Casa Bianca agli incontri tra Putin e Xi Jinping. Dopo lo sbrigativo “siluramento” del piano di de-escalation cinese, e l'opposizione preventiva ad ogni ipotesi di cessate il fuoco, Washington ha affermato come dalla due giorni moscovita non siano emerse indicazioni circa una rapida conclusione del conflitto. Di certo non aiuta la volontà di Londra di fornire agli ucraini munizioni perforanti all'uranio impoverito. Sarcastico, il commento del leader russo. “Stanno cercando di combattere questo conflitto non solo in teoria, fino all'ultimo ucraino, ma anche in pratica”. Una soluzione negoziale, insomma, è al momento pura fantascienza. Dai colloqui fra i Presidenti di Russia e Cina è emersa piuttosto la volontà di rinsaldare la partnership tattica contro il nemico comune: Stati Uniti accusati senza mezzi termini di “minare” la sicurezza globale. Non a caso la visita era stata calendarizzata in occasione del 20esimo anniversario dell'invasione dell'Iraq. L'alternativa proposta dai due leader è un nuovo ordine multipolare.
Da qui la conferenza internazionale Russia-Africa, tenutasi praticamente in contemporanea; e sostanzialmente ignorata dai grandi media, nonostante la presenza – pare – di delegazioni parlamentari di 40 Paesi. Non così isolato come si ritiene, insomma, il Cremlino; che ha insistito sulla tesi dell'Occidente neo-coloniale. Zelensky ha dal canto suo riferito di aver “invitato” la Cina al dialogo e di “aspettare una risposta”. Al contempo un affondo durissimo contro Mosca per gli attacchi con droni di questa notte nella regione di Kiev, che avrebbero provocato vittime civili. “Raid criminali”, ha tuonato. Segnalati bombardamenti anche sulla città di Zaporizhzhia. E mentre l'Ucraina è in fiamme il suo potente alleato sta affrontando una fase di forte turbolenza. Si temono tumulti per la ventilata incriminazione di Trump; forse già oggi, stando al Daily Mail. Anche se potrebbe slittare alla settimana prossima la presentazione dell'ex Presidente, all'autorità giudiziaria. L'idea di una parata davanti alle telecamere – riporta il New York Times - non dispiace al magnate; che avrebbe anche ironizzato sulla possibilità di sorridere ai media.