A dieci giorni dall'inizio della guerra e alla vigilia di un terzo round negoziale, Mosca ha annunciato per questa mattina la sua prima tregua per evacuare i civili tramite corridoi umanitari nelle città di Mariupol e Volnovakha, circondate e bombardate da giorni. Ma le autorità locali della prima informano che l'evacuazione “è stata rinviata per motivi di sicurezza, perché le forze russe continuano a bombardare le città”. A stretto giro la risposta del ministro degli Esteri russo Lavrov: “Ai corridoi umanitari non si è presentato nessuno”. E poi l'attacco al presidente ucraino Zelensky: “Vuole scatenare una guerra tra Mosca e la Nato. Ha una frenesia militaristica”. Dopo l'attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, gli Stati Uniti avvertono che le forze di Mosca si stanno avvicinando a un'altra centrale nucleare ucraina.
“L'attacco di ieri – ha ammonito Zelensky – avrebbe potuto significare “la fine dell'Europa”. Gli ultimi raid russi hanno provocato nella sola Kharkiv, la seconda città del Paese, oltre 2.000 morti, di cui 100 bambini. E poi la denuncia del ministro degli Esteri ucraino, Kuleba: “Molte donne sono state stuprate dai soldati che occupano le nostre città”. I profughi ucraini sono più di un 1 milione e 200mila. Intanto, di fronte al blocco dei social e dei siti di informazione, diverse testate testate occidentali hanno lasciato Mosca. Tra queste Bbc e Bloomberg, che hanno deciso di ritirare i loro giornalisti dalla Russia dopo l'approvazione di una legge che prevede il carcere fino a 15 anni per chi diffonde "false" informazioni sull'esercito russo in Ucraina. La Cnn interromperà le trasmissioni nel Paese. Google e Youtube hanno sospeso le attività pubblicitarie, Microsoft ha interrotto le vendite di nuovi servizi e i giganti della moda di lusso hanno chiuso temporaneamente i loro negozi. In vari Stati occidentali vengono congelati i beni degli oligarchi russi.