I negoziati sul Patto di Stabilità si avvicinano più a Parigi e Berlino che a Roma. L’ultima proposta della presidenza spagnola del Consiglio Ue, presentata all’Ecofin di oggi, mette nero su bianco il punto di caduta tra i 27 sui criteri del rientro del debito e del deficit, che accontenta più l’asse franco-tedesco, escludendo di fatto l’Italia. Manca ancora un testo legislativo aggiornato con i numeri da raggiungere, e l’intenzione è quella di arrivare a un accordo per l’Ecofin dell’8 dicembre.
La presidenza Ue vuole aggiungere un nuovo Consiglio straordinario per fine novembre per stringere il cerchio sull’intesa. L’ok entro l’anno è essenziale sia per mettere un freno al deterioramento della situazione economica, ma soprattutto per dare un segnale di credibilità e fiducia ai mercati, è il messaggio che arriva dalla Commissione europea ma anche dalla Bce.
“Stiamo lavorando molto duramente con Berlino, stiamo facendo progressi e andando nella giusta direzione", ha affermato il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire. Di fatto Parigi e Berlino stanno conducendo una trattativa a due, che però non viene vista di mal occhio dalla presidenza spagnola. Ora occorre definire l'entità della riduzione del debito e un cuscinetto di salvaguardia del deficit, garanzie che piacciono a Berlino ma non a Roma. L'Italia non è disponibile a firmare qualsiasi accordo e ritiene che alla fine tornare alle vecchie regole non sia il male assoluto, trapela da fonti del Ministero dell’Economia. La partita però non è chiusa e si continua a trattare.
Fabio Fantozzi