Quattro anni di carcere: è il verdetto dei giudici di Milano sul caso Mediaset per Silvio Berlusconi, che resta al centro delle cronache dopo l’annuncio di non voler più correre per Palazzo Chigi e il via libera a primarie del centrodestra. Primarie “allargate, aperte e di coalizione”, che si terranno poco dopo quelle del centrosinistra e per le quali già fioccano le candidature oltre a quella, scontata, del segretario Alfano. Intanto, mentre continua l’assedio dei partiti a Monti sulla legge di stabilità ed alla vigilia della manifestazione di domani contro il premier, il professore chiede alla politica di “tenere duro su scelte difficili e riforme importanti fatte per permettere all’Italia di voltare pagina rispetto al passato”. La sua posizione risulta ulteriormente rafforzata dal manifesto di ItaliaFutura, che aggrega moderati da Bonanni al ministro Riccardi.
Anche se Casini, primo supporter di quel Monti bis che invece non sta bene a Bersani e non dispiace a Berlusconi, per il momento resta alla finestra sul progetto di Montezemolo. I centristi sono infatti sempre più interessati ad un accordo con un Pdl senza Berlusconi in campo. E le regioni continuano a restare in primo piano. Il consiglio dei ministri chiede che nel Lazio si torni a votare al più presto dopo le dimissioni di Renata Polverini, la quale invece cerca di prender tempo, mentre in Lombardia il via libera alla legge elettorale senza listino accelera il percorso verso le urne. E il voto regionale in Sicilia di domenica sarà un test importantissimo, con sicure ricadute sul piano nazionale, malgrado per Alfano il futuro del Pdl prescinda dal risultato del suo partito nell’Isola dove Grillo potrebbe fare il pieno di consensi.
Da Roma Francesco Bongarrà
Anche se Casini, primo supporter di quel Monti bis che invece non sta bene a Bersani e non dispiace a Berlusconi, per il momento resta alla finestra sul progetto di Montezemolo. I centristi sono infatti sempre più interessati ad un accordo con un Pdl senza Berlusconi in campo. E le regioni continuano a restare in primo piano. Il consiglio dei ministri chiede che nel Lazio si torni a votare al più presto dopo le dimissioni di Renata Polverini, la quale invece cerca di prender tempo, mentre in Lombardia il via libera alla legge elettorale senza listino accelera il percorso verso le urne. E il voto regionale in Sicilia di domenica sarà un test importantissimo, con sicure ricadute sul piano nazionale, malgrado per Alfano il futuro del Pdl prescinda dal risultato del suo partito nell’Isola dove Grillo potrebbe fare il pieno di consensi.
Da Roma Francesco Bongarrà
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