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Accordo doppie imposizioni: ora l'iter in Commissione esteri

19 apr 2013
Accordo doppie imposizioni: ora l'iter in Commissione esteri
Accordo doppie imposizioni: ora l'iter in Commissione esteri
E' un testo approvato senza alcuna modifica, quello licenziato ieri dal Consiglio dei Ministri italiano. L'accordo contro le doppie imposizioni fiscali aveva ottenuto già il primo via libera nella seduta dal 6 dicembre scorso e solo le vicissitudini politiche italiane ne avevano impedito il passaggio parlamentare per la prevista ratifica. Ora la Convenzione potrà iniziare l'iter in Commissione Esteri e nei due rami del parlamento per la definitiva adozione da parte italiana.
L'intesa rivede una serie di punti in materia di tassazione dei redditi di capitale, fissando il principio generale della tassazione nello Stato di residenza. Per gli utili d'impresa la Convenzione stabilisce che sono imponibili esclusivamente nello Stato di residenza dell'impresa, ad eccezione dei redditi prodotti per il tramite di una stabile organizzazione. E le prime reazioni alla decisione del Governo italiano di ieri, arrivano proprio dagli imprenditori. Carlo Giorgi, Segretario dell'ANIS, ritiene positiva l'accelerazione che la decisione del Consiglio dei Ministri impone, di fatto, all'iter di ratifica. “Diversamente - fa notare – sarebbero stati necessari tempi molto più lunghi”. L'auspicio è che presto l'Italia possa dotarsi di un Governo e che possa partire l'esame da parte dei due rami del Parlamento. Giorgi rimarca la pesante condizione delle imprese del Titano, che si somma ad una grave crisi economica: “il permanere in questa situazione – dichiara - è devastante sotto il profilo economico e dal punto di vista anche psicologico. Questo paese i passi avanti li ha fatti – aggiunge – ma a causa di questa incertezza politica siamo ancora qui a soffrire”. Anche Mirco Dolcini, Presidente dell'Osla, ritiene rappresenti un buon segnale la decisione del Governo italiano, anche se arriva in notevole ritardo rispetto alle condizioni di difficoltà in cui si muovono da troppo tempo le aziende sammarinesi. “Gli effetti positivi – dichiara Dolcini - non saranno immediati. Plaudiamo a questa nuova spinta verso l'uscita dalla black list ma chiediamo al mondo politico di insistere ancora di più per arrivare al più presto alla ratifica”.

Sergio Barducci

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