Adesso.sm critica l'ostruzionismo delle opposizioni

Adesso.sm critica l'ostruzionismo delle opposizioni.
“E’ un peccato che, per l’ennesima volta, il Consiglio non sia stato messo nelle condizioni non solo di concludere il suo Ordine del Giorno, ma praticamente di iniziarlo”. Adesso.sm punta il dito sull'utilizzo della pratica dell'ostruzionismo da parte dell'opposizione. Una pratica che - sottolinea la maggioranza in un comunicato stampa - è pienamente legittima, ma “applicata con rigore clinico fin dal Comma Comunicazioni, sta di fatto bloccando l’avanzamento di tutta una serie di provvedimenti normativi e la discussione della maggior parte delle Istanze d’Arengo presentate dai cittadini ad aprile scorso, mettendo in difficoltà la stessa Reggenza. Questo a dimostrazione che non si tratta solo di impedire la ratifica dei decreti sulle banche ma di bloccare completamente l'attività del Consiglio Grande e Generale”. Adesso.sm non ne fa un problema di organizzazione dei lavori consiliari come qualcuno potrebbe obiettare: se si forzasse l’organizzazione dei commi all’Odg, se si obbligassero i Consiglieri a stare in aula anche di notte, se si programmassero sedute consiliari di più settimane, le conseguenze sarebbero: “le veementi critiche che arriverebbero dalla stessa opposizione che oggi impedisce al Consiglio di lavorare, sulle forzature. La seconda, ovvia, la lievitazione dei costi per la politica, che già negli ultimi mesi si stanno alzando. La terza, ancora più ovvia e inaccettabile, l’impossibilità per la maggior parte dei Consiglieri che provengono dal settore privato di continuare a partecipare ai lavori del Consiglio. La quarta, legittima, le proteste della cittadinanza sul tempo e i soldi buttati via per parlarsi addosso. Allora – conclude la maggioranza - bisogna dire che in un Paese con un parlamento che lavora con tempi molto ridotti e Consiglieri non professionisti che devono anche lavorare, nel momento in cui l’ostruzionismo – arma legittima dell’opposizione parlamentare – non viene più considerato uno strumento estremo di lotta nei confronti di un determinato provvedimento, ma una costante mirata a non far lavorare governo e maggioranza sfruttando i mille buchi di un regolamento irrazionale in corso di modifica, anche una pratica legittima diventa non più accettabile”.

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