Quei voti in bilico, che troppo spesso vengono a meno alla maggioranza, non piacciono per nulla ad Alleanza Popolare che ritiene sospetta la frequenza con la quale i franchi tiratori si manifestano.
La coalizione è uscita dall’ultima tornata parlamentare rafforzata nei numeri, ma la situazione non è stata sufficientemente chiarita negli incontri di maggioranza.
“Il programma di governo – rimarca AP – è di qualità, ma non gode dell’appoggio di tutti i consiglieri della coalizione; la questione va affrontata con urgenza. Si devono valutare con gli alleati le possibili soluzioni per uscire dall’impasse, ritrovare le condizioni di governabilità, attuare il programma adottato e compiere una incisiva azione di governo”.
AP non nasconde la contrarietà per le resistenze manifestate su due provvedimenti ritenuti di fondamentale importanza, come la legge sul “giusto processo”, in forte ritardo dopo le disavventure che hanno portato alla crisi di governo, e quella sulle pensioni, che dalla scorsa estate ancora non ha avuto il voto dell’assemblea consigliare.
Si teme il rischio che, di fronte a interventi di spessore, come le leggi sulle residenze, sul territorio, la previdenza e i controlli sulle attività economiche, si registrino nuovi episodi di opposizione interna, “da consiglieri – scrive polemicamente AP – ispirati da poteri esterni alla politica. Per questo – ribadisce – non basta prendere atto del dissenso e proseguire come se nulla fosse. Occorre la consapevolezza che per superare questa fase politica delicata possano servire scelte drastiche, dai toni forti, in coerenza con la volontà più volte dichiarata da tutti gli alleati, di dare continuità al progetto di centro sinistra”.
E la strada delle elezioni anticipate resta, per AP, quella più credibile e responsabile, almeno al momento.
La coalizione è uscita dall’ultima tornata parlamentare rafforzata nei numeri, ma la situazione non è stata sufficientemente chiarita negli incontri di maggioranza.
“Il programma di governo – rimarca AP – è di qualità, ma non gode dell’appoggio di tutti i consiglieri della coalizione; la questione va affrontata con urgenza. Si devono valutare con gli alleati le possibili soluzioni per uscire dall’impasse, ritrovare le condizioni di governabilità, attuare il programma adottato e compiere una incisiva azione di governo”.
AP non nasconde la contrarietà per le resistenze manifestate su due provvedimenti ritenuti di fondamentale importanza, come la legge sul “giusto processo”, in forte ritardo dopo le disavventure che hanno portato alla crisi di governo, e quella sulle pensioni, che dalla scorsa estate ancora non ha avuto il voto dell’assemblea consigliare.
Si teme il rischio che, di fronte a interventi di spessore, come le leggi sulle residenze, sul territorio, la previdenza e i controlli sulle attività economiche, si registrino nuovi episodi di opposizione interna, “da consiglieri – scrive polemicamente AP – ispirati da poteri esterni alla politica. Per questo – ribadisce – non basta prendere atto del dissenso e proseguire come se nulla fosse. Occorre la consapevolezza che per superare questa fase politica delicata possano servire scelte drastiche, dai toni forti, in coerenza con la volontà più volte dichiarata da tutti gli alleati, di dare continuità al progetto di centro sinistra”.
E la strada delle elezioni anticipate resta, per AP, quella più credibile e responsabile, almeno al momento.
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