Alleanza Popolare riunisce la propria assemblea, come occasione per analizzare l'esito delle consultazioni lettorali.
Grande soddisfazione è stata espressa dal coordinatore, Roberto Giorgetti, non solo per l’incremento dei seggi consiliari, ma soprattutto per il consenso espresso dagli elettori. Per AP, dalle urne è uscita una sonora bocciatura del governo straordinario e l’ipotesi di una riedizione vede il movimento di Giorgetti fortemente contrario.
“Prendiamo atto – ha dichiarato il coordinatore – della posizione della democrazia Cristiana, che a pochissimi giorni dalle elezioni ha rilanciato quell’ipotesi politica che in campagna elettorale ha invece rifuggito. La scelta peggiore – ha aggiunto – che si potesse fare”. Giorgetti chiude la porta alla Democrazia Cristiana, addossandole la responsabilità di aver precluso ogni possibilità di confronto. Aperto invece il dialogo con le altre forze politiche, in particolare con il PSD, al quale Alleanza Popolare strizza l’occhio per una probabile collaborazione. L’assemblea degli aderenti ha conferito ai vertici del movimento il mandato per verificare ogni possibilità di intesa futura, mantenendo fermi alcuni punti specifici, primo fra tutti, la riforma della legge elettorale. 'Se non dovessero manifestarsi le convergenze necessarie – conclude Giorgetti – siamo pronti a portare avanti un ruolo di opposizione che sarà come sempre inflessibile e puntuale'. Fissata per fine giugno una nuova assemblea, per procedere al rinnovo degli incarichi dirigenziali.
Grande soddisfazione è stata espressa dal coordinatore, Roberto Giorgetti, non solo per l’incremento dei seggi consiliari, ma soprattutto per il consenso espresso dagli elettori. Per AP, dalle urne è uscita una sonora bocciatura del governo straordinario e l’ipotesi di una riedizione vede il movimento di Giorgetti fortemente contrario.
“Prendiamo atto – ha dichiarato il coordinatore – della posizione della democrazia Cristiana, che a pochissimi giorni dalle elezioni ha rilanciato quell’ipotesi politica che in campagna elettorale ha invece rifuggito. La scelta peggiore – ha aggiunto – che si potesse fare”. Giorgetti chiude la porta alla Democrazia Cristiana, addossandole la responsabilità di aver precluso ogni possibilità di confronto. Aperto invece il dialogo con le altre forze politiche, in particolare con il PSD, al quale Alleanza Popolare strizza l’occhio per una probabile collaborazione. L’assemblea degli aderenti ha conferito ai vertici del movimento il mandato per verificare ogni possibilità di intesa futura, mantenendo fermi alcuni punti specifici, primo fra tutti, la riforma della legge elettorale. 'Se non dovessero manifestarsi le convergenze necessarie – conclude Giorgetti – siamo pronti a portare avanti un ruolo di opposizione che sarà come sempre inflessibile e puntuale'. Fissata per fine giugno una nuova assemblea, per procedere al rinnovo degli incarichi dirigenziali.
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