Sono passati sei mesi dalla nascita del nuovo governo e quattro dall’episodio del pareggio in Aula Consigliare e non uno dei punti programmatici previsti dall’accordo tra Psd, Ap, Su, Ddc è stato realizzato. È un messaggio politico ben preciso quello che arriva dall’assemblea di Alleanza Popolare, che decide di proseguire nella linea di fermezza già intrapresa nel corso dei vertici di maggioranza e negli incontri diretti con i vari alleati. Una assemblea che si è aperta con l’ampia relazione del coordinatore Mario Venturini sulla situazione politica e su quanto avvenuto negli ultimi tempi. Ma la preoccupazione maggiore – per gli aderenti di Ap – è l’immobilismo dell’esecutivo nel portare avanti il programma. La linea di fermezza è tesa a riconfermare il programma di governo, soprattutto a renderlo operativo. Restano le divergenze, e non è una novità, per quanto riguarda punti quali: i giochi, il rapporto McKinsey e il territorio. “Anche se – ammette Venturini – sono stati fatti dei passi in avanti. Ma altre questioni rimangono aperte e soprattutto ci sono differenze di vedute. I prossimi incontri serviranno a fare chiarezza e soprattutto a vedere se si è in grado di sciogliere i nodi”. Il messaggio dunque è che Ap non intende accettare ulteriori proposte avanzate dagli alleati e legate ai punti programmatici in discussione, ma che non fanno parte del programma sottoscritto sei mesi fa.
Riproduzione riservata ©