Dall'introduzione del ruolo unico del magistrato di 1° grado, alla nuova composizione del Consiglio giudiziario riunito in seduta plenaria, con il riequilibrio della componente togata con quella non togata. Fino ai paletti alla ricusazione continua per impedirne l'utilizzo abnorme e spropositato. Obiettivo, spiega il segretario di Stato Augusto Casali, garantire al potere giudiziario un grado superiore di efficienza, efficacia e autorevolezza. Sono invece state momentaneamente accantonate, precisa Casali, altre aree di intervento su cui non è stata trovata una condivisione unanime. Quando il pacchetto giustizia sarà approvato, si riunirà il Consiglio giudiziario per reclutare due nuovi uditori e per nominare i magistrati vacanti. I progetti di legge prevedono l'eliminazione delle figure del giudice conciliatore e di quello amministrativo, in favore del ruolo unico del commissario della legge. Viene introdotta una incompatibilità importante: quella dell'esercizio del patrocinio di cause al tribunale sammarinese da parte dei familiari di un magistrato. Tra le altre novità, un reclutamento più semplice, tempi diversi nella durata degli incarichi e possibilità in casi eccezionali di reclutare un magistrato dirigente esterno alla magistratura sammarinese. Riequilibrato il Consiglio giudiziario plenario tra toghe e laici, con 11 magistrati: cinque commissari della legge, tre giudici d'appello, due giudici per la terza istanza e il magistrato dirigente. Infine, in materia di astensione e ricusazione, si va a rimediare allo squilibrio emerso tra il diritto a ricusare un magistrato e quello alla celerità del giudizio, permettendo al giudice ricusato di proseguire il processo se ritiene l'istanza palesemente dilatoria o la semplice riproposizione di richieste analoghe. In Aula l'opposizione conferma la convergenza di massima sui quattro progetti di legge. “C'è pieno accordo”, sottolinea Giuseppe Maria Morganti del Psd, puntando il dito contro le molte difficoltà create dalla ricusazioni. “Un vero e proprio circo che ha creato indignazione nella cittadinanza”, dice Ivan Foschi di Sinistra Unita. “Ora - aggiunge Giovanni Lonfernini dell'Upr - salvaguardiamo il settore della giustizia dalle carenze che si sono evidenziate negli anni.” Il confronto è stato all'altezza delle emergenze. “Andando a intervenire - aggiunge Silvia Cecchetti del Psrs - su un settore determinate per la fase che vive il Paese”. Concorda dai banchi della maggioranza Roberto Giorgetti di Alleanza popolare: ci serve un sistema giudiziario all'altezza della realtà internazionale e questo è un intervento equilibrato che dà risposte ai punti deboli.
Sonia Tura
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