Vince la linea della responsabilità, la disciplina della prevenzione e riparazione del danno ambientale, indicata dal Governo con il Decreto Delegato n.91/2021, che modificava ed aggiornava, per l'appunto, il Codice Ambientale. Le aziende specializzate in trattamento dei rifiuti hanno infatti depositato fidejussioni pari ad 1 milione e 240 mila euro (€ 1.239.135,20), di cui quasi 480mila (€ 474.980,20) da parte di ditte che gestiscono impianti autorizzati al deposito e trattamento degli inerti e poco meno di 765mila euro (€ 764.155,00) da parte di aziende che gestiscono impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti anche pericolosi. Il Decreto introduceva in particolare norme volte ad evitare che ricadano sulla collettività i costi di trasferimento e smaltimento rifiuti stoccati negli impianti di gestione degli stessi, in caso di fallimento dell’impresa, nonché ad aggiornare le disposizioni in materia di rilascio delle autorizzazioni alla gestione dei rifiuti prevedendo maggiori controlli. “Le modifiche apportate – spiega il Segretario di Stato al Territorio – Consentono allo Stato di rivalersi su coloro che si rendono responsabili con le proprie attività di minaccia ambientale, delle spese sostenute per le attività di riparazione e di bonifica”.
La mente corre alla ditta ex Beccari di Murata che negli anni ha creato non pochi problemi all'amministrazione “per le gravi condizioni di igiene, inquinamento e di pubblica incolumità con minaccia di danno ambientale per la possibile fuoriuscita di rifiuti liquidi”. “Sono state già adottate le misure necessarie di prevenzione e di messa in sicurezza del sito - fa sapere Stefano Canti - inoltre è in corso la procedura espropriativa dell’immobile e prossimamente verranno avviate le operazioni di completa bonifica. Questo al fine di porre definitivamente rimedio al danno ambientale causato”.
Nel video l'intervista al Segretario di Stato per il Territorio, Stefano Canti