Ai ballottaggi per le amministrative si impone largamente il centrodestra che espugna roccaforti come Genova, La Spezia, Sesto San Giovanni.
Era chiamata la “Stalingrado d'Italia”, ma perfino Sesto San Giovanni passa al centrodestra. Centrodestra che si impone in tanti altri comuni considerati inespugnabili, come Genova, che dal dopoguerra ad oggi era sempre stata del centrosinistra, o La Spezia, o la stessa Carrara, che va al M5S.
Le liste targate Berlusconi e Lega vincono, forti, forse, anche dei voti degli elettori pentastellati, quei pochi che sono andati al voto, poiché l'affluenza è stata a dir poco drammatica: crollata di 13 punti, sotto al 50%.
L'esempio più eclatante è Trapani, dove il Pd non è riuscito a vincere neppure da solo: l'unico candidato rimasto in lizza dopo il ritiro del concorrente infatti, col 26% di affluenza non ha raggiunto il quorum e la città dovrà essere commissariata. Anche Verona e L'Aquila vanno al centrodestra, mentre il Pd ce la fa a Padova. Al M5S vanno Fabriano e Guidonia, terza città più popolosa del Lazio. L'ex pentastellato Pizzarotti invece si tiene Parma.
Gongola il leader della Lega Salvini, parlando di voto politico: “Il partito al governo prende mazzate incredibili in città che governa da sempre, in un Paese normale si andrebbe al voto”. Nel Pd chi incolpa Renzi, chi i fuoriusciti, chi le amministrazioni locali. Una riunione della direzione è stata convocata a metà luglio.
Francesca Biliotti
Era chiamata la “Stalingrado d'Italia”, ma perfino Sesto San Giovanni passa al centrodestra. Centrodestra che si impone in tanti altri comuni considerati inespugnabili, come Genova, che dal dopoguerra ad oggi era sempre stata del centrosinistra, o La Spezia, o la stessa Carrara, che va al M5S.
Le liste targate Berlusconi e Lega vincono, forti, forse, anche dei voti degli elettori pentastellati, quei pochi che sono andati al voto, poiché l'affluenza è stata a dir poco drammatica: crollata di 13 punti, sotto al 50%.
L'esempio più eclatante è Trapani, dove il Pd non è riuscito a vincere neppure da solo: l'unico candidato rimasto in lizza dopo il ritiro del concorrente infatti, col 26% di affluenza non ha raggiunto il quorum e la città dovrà essere commissariata. Anche Verona e L'Aquila vanno al centrodestra, mentre il Pd ce la fa a Padova. Al M5S vanno Fabriano e Guidonia, terza città più popolosa del Lazio. L'ex pentastellato Pizzarotti invece si tiene Parma.
Gongola il leader della Lega Salvini, parlando di voto politico: “Il partito al governo prende mazzate incredibili in città che governa da sempre, in un Paese normale si andrebbe al voto”. Nel Pd chi incolpa Renzi, chi i fuoriusciti, chi le amministrazioni locali. Una riunione della direzione è stata convocata a metà luglio.
Francesca Biliotti
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