Una bufera giudiziaria, da tempo attesa, scuote il Partito democratico dell’Emilia Romagna. Sono otto i consiglieri regionali del Pd indagati per peculato nell’inchiesta della procura della Repubblica di Bologna relative alle spese dei gruppi dell’assemblea legislativa. Tra loro quelli che fino a poche ore fa erano i cavalli di razza che si sarebbero contesi le primarie per succedere al governatore Vasco Errani: Matteo Richetti, che del consiglio regionale è stato presidente sino alla sua elezione al parlamento nel febbraio 2013 e Stefano Bonaccini, fedelissimo e braccio destro di Matteo Renzi a Roma. Richetti si è ritirato dalla corsa per le primarie, poco prima che il suo stesso legale confermasse la notizia del suo coinvolgimento nell’indagine. Per ora Bonaccini, che del partito è segretario regionale e responsabile nazionale per gli enti locali, non farà un passo indietro.
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