È un momento delicato quello che sta passando la sanità sammarinese, il segretario Fabio Berardi però non intende rispondere a quello che definisce un assalto alla diligenza da parte dei partiti di opposizione: “si stanno scatenando e questo è un male per il nostro sistema sanitario, che resta efficiente”. Non nasconde che la Chirurgia in questo momento abbia delle urgenze da risolvere ma ci sono tantissimi professionisti che lavorano da anni e che hanno fatto della nostra sanità un fiore all’occhiello. La percezione che si ha del sistema sammarinese è alta. “Non voglio – ribadisce - che si diffonda una critica diffusa”. Soprattutto il responsabile alla sanità non è interessato al rimpallo delle responsabilità politiche: “se l’opposizione vuole scendere su questo terreno – aggiunge Berardi – avrò modo in Consiglio di replicare”.
Il settore soffre di anni di non governo. Una sanità costruita più sui singoli che sui progetti. Altra cosa è la divisione dei ruoli per la Segreteria di Stato. La sospensione cautelativa del medico che ha sbagliato, è stato un provvedimento del comitato esecutivo, non della politica. “Aspetto che sarà chiarito – prosegue Berardi - dalla commissione di indagine che à già al lavoro. Vado fino in fondo – promette - voglio chiarezza assoluta su tutto”.
Ma non ci sta che si getti fango sul sistema, anche se non minimizza il fatto che la chirurgia resta un punto di riferimento importante per la popolazione. Ma al di la delle chiacchiere occorrono interventi immediati. Il primo – con tutta probabilità – sarà preso l’11 giugno, dal Congresso di Stato. Interventi necessari che non sono stati anticipati, ma che rientrano nelle ipotesi già ventilate nel confronto tra lo stesso Berardi e il primario della Chirurgia, Michele Rubbini.
Il settore soffre di anni di non governo. Una sanità costruita più sui singoli che sui progetti. Altra cosa è la divisione dei ruoli per la Segreteria di Stato. La sospensione cautelativa del medico che ha sbagliato, è stato un provvedimento del comitato esecutivo, non della politica. “Aspetto che sarà chiarito – prosegue Berardi - dalla commissione di indagine che à già al lavoro. Vado fino in fondo – promette - voglio chiarezza assoluta su tutto”.
Ma non ci sta che si getti fango sul sistema, anche se non minimizza il fatto che la chirurgia resta un punto di riferimento importante per la popolazione. Ma al di la delle chiacchiere occorrono interventi immediati. Il primo – con tutta probabilità – sarà preso l’11 giugno, dal Congresso di Stato. Interventi necessari che non sono stati anticipati, ma che rientrano nelle ipotesi già ventilate nel confronto tra lo stesso Berardi e il primario della Chirurgia, Michele Rubbini.
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