La visita del Santo Padre a giugno e l’incontro con il Presidente Napolitano di pochi giorni fa: due momenti che la Reggenza uscente ha menzionato nel messaggio di congedo, quali impegni istituzionali di grande valore. “Abbiamo affrontato il nostro mandato nella consapevolezza della particolare importanza del rapporto di amicizia e di buon vicinato con la Repubblica Italiana e ci siamo attivati con i vari interlocutori – scrivono Maria Luisa Berti e Filippo Tamagnini - per la risoluzione delle criticità in essere nel rapporto bilaterale”. “Siamo certi – prosegue il messaggio - che solo evitando una politica di chiusura ed isolamento e creando rapporti validi a tutti i livelli, con interlocutori autorevoli, si possano risolvere le problematiche in essere”. La Reggenza esprime la convinzione che per il nostro Paese sia necessario e non più rinviabile un cambiamento di sistema e di metodo: una svolta autentica. Non è mancato un passaggio sull’inquietante fenomeno delle infiltrazioni malavitose “se ogni cittadino recupera appieno il sentimento di rispetto, di appartenenza e di controllo del nostro territorio, riusciremo a proteggere molto più efficacemente il nostro piccolo Stato da fenomeni distorsivi e malavitosi. I cittadini esigono chiarezza e risposte ferme ed intransigenti dalla classe politica, ancor più se da tali fenomeni dovesse emergere un qualche suo coinvolgimento”. In considerazione del difficile momento economico Maria Luisa Berti e Filippo Tamagnini hanno risparmiato sul fondo autonomomo reggenziale, restituendo il rimanente attivo alle casse pubbliche.
Un solo rammarico: la mancata adozione, durante il mandato, della legge sulle giunte di castello e quindi l’auspicio che il provvedimento arrivi a compimento entro il prossimo semestre.
Luca Salvatori
Un solo rammarico: la mancata adozione, durante il mandato, della legge sulle giunte di castello e quindi l’auspicio che il provvedimento arrivi a compimento entro il prossimo semestre.
Luca Salvatori
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