La Democrazia cristiana torna all’attacco sulla questione Centrale del latte e chiede risposte precise. Per la Dc il referendum appena svolto non può far passare in secondo piano la vicenda della Centrale del latte, definita “inverosimile”, e sulla quale i democristiani vogliono risposte precise. “Sul referendum – ha detto Pasquale Valentini – il nostro atteggiamento è di massimo rispetto, ma sconsigliamo i vari soggetti interessati dall’intraprendere letture di parte, e soprattutto non possiamo permettere che passi in secondo piano una questione politica che resta grave”. L’attenzione è dunque tutta per la Centrale del latte, da quando è emerso che i principali soggetti interessati all’acquisizione del caseificio non erano a conoscenza della trattativa che si protraeva ormai da oltre un anno e mezzo. “Accerteremo le responsabilità politiche ed eventualmente quelle di carattere penale – ha assicurato Loris Francini – e al prossimo Consiglio il governo non potrà rimanere in silenzio”. Per la Dc è incredibile che dopo una serie di rassicurazioni fatte sull’affidabilità dei promotori e del piano industriale presentato, queste si siano dimostrate inesistenti. “Possiamo accettare questo – si è chiesto Giancarlo Venturini – come atto di pura ingenuità? E se davvero il governo è stato raggirato, perché non è partita subito una denuncia?”. E c’è anche la lettera di un avvocato sammarinese sulla quale fare luce. Nella missiva, il legale affermava di parlare in nome e per conto delle società che hanno poi dichiarato di non aver mai saputo nulla dell’intera questione.
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