Cambia il clima in Consiglio e dopo lo scontro sulle banche torna il sereno sul decreto “Statuto dell'istituto per l'innovazione, evoluzione del Techno Science Park" di cui conserva la gestione dell'incubatore di imprese startup ad alta tecnologia.
Tutti d'accordo sulle sue potenzialità con la speranza che dopo tanti anni finalmente possa decollare.
Il Segretario all'Industria ricorda che è stato richiesto alle banche di vendere le proprie quote allo Stato. Gli istituti finanziari hanno già manifestato disponibilità. Si parla di una spesa di 30 mila euro.
Le perplessità della minoranza riguardano la ricerca. “Non abbiamo un mondo universitario che possa supportarla – fa presente Alessandro Cardelli, che chiede se si siano valutate collaborazioni con università estere. Mussoni definisce il decreto un'operazione di marketing mentre per Davide Forcellini c'è poca lungimiranza. “Resta un intervento spot – dice – se manca un sistema più favorevole e una legislazione più attenta”. Iro Belluzzi spera non sia un altro giro a vuoto ma che ci siano sinergie con territori limitrofi. “È funzione della politica – aggiunge - creare queste relazioni”. Nicola Selva comprende i dubbi ma si dice sicuro che San Marino possa giocare la sua partita in un mondo in forte espansione. Innovazione e tecnologia – dice - rappresentano il valore aggiunto che rende competitivo il paese.
Matteo Ciacci fa sua l'idea di ecosistema del Presidente Mottola: “l'azienda innovativa si sviluppa, lo Stato e la politica devono supportarla con servizi e crescita di competenze. San Marino – dice - deve puntare sulla sua capacità normativa.”
San Marino Innovation non parte da zero. “Non è stato trascurato ciò che è già stato costruito – fa presente Giuseppe Morganti - ma partiamo da lì per fare il passo successivo”. Il capogruppo di SSD invita a non aver paura di investire risorse in progetti come questi “perché – spiega - generano possibilità di un futuro per il nostro paese”. “Non si può risparmiare in questi settori – conferma Pier Luigi Zanotti - ma occorre usare le risorse con oculatezza”.
Come attrarre investimenti? “Attraverso agevolazioni – dice Zafferani – con uno sguardo non solo alle nuove imprese ma anche a quelle già consolidate. Necessaria la ricerca di investitori. “C'è un lavoro di relazioni da metter in campo, vanno cercati fisicamente per presentargli vantaggi e opportunità”. Il Segretario raccoglie l'invito a collaborazioni con acceleratori d'impresa e università “senza pensare – dice - di fare tutto da soli”. Fondamentale mantenere un forte rapporto con istituti di credito, “sia per sviluppare progetti innovativi in ambito finanziario che per ottenere capitali”. Si collabora sugli emendamenti, il decreto viene ratificato a maggioranza.
MF
Tutti d'accordo sulle sue potenzialità con la speranza che dopo tanti anni finalmente possa decollare.
Il Segretario all'Industria ricorda che è stato richiesto alle banche di vendere le proprie quote allo Stato. Gli istituti finanziari hanno già manifestato disponibilità. Si parla di una spesa di 30 mila euro.
Le perplessità della minoranza riguardano la ricerca. “Non abbiamo un mondo universitario che possa supportarla – fa presente Alessandro Cardelli, che chiede se si siano valutate collaborazioni con università estere. Mussoni definisce il decreto un'operazione di marketing mentre per Davide Forcellini c'è poca lungimiranza. “Resta un intervento spot – dice – se manca un sistema più favorevole e una legislazione più attenta”. Iro Belluzzi spera non sia un altro giro a vuoto ma che ci siano sinergie con territori limitrofi. “È funzione della politica – aggiunge - creare queste relazioni”. Nicola Selva comprende i dubbi ma si dice sicuro che San Marino possa giocare la sua partita in un mondo in forte espansione. Innovazione e tecnologia – dice - rappresentano il valore aggiunto che rende competitivo il paese.
Matteo Ciacci fa sua l'idea di ecosistema del Presidente Mottola: “l'azienda innovativa si sviluppa, lo Stato e la politica devono supportarla con servizi e crescita di competenze. San Marino – dice - deve puntare sulla sua capacità normativa.”
San Marino Innovation non parte da zero. “Non è stato trascurato ciò che è già stato costruito – fa presente Giuseppe Morganti - ma partiamo da lì per fare il passo successivo”. Il capogruppo di SSD invita a non aver paura di investire risorse in progetti come questi “perché – spiega - generano possibilità di un futuro per il nostro paese”. “Non si può risparmiare in questi settori – conferma Pier Luigi Zanotti - ma occorre usare le risorse con oculatezza”.
Come attrarre investimenti? “Attraverso agevolazioni – dice Zafferani – con uno sguardo non solo alle nuove imprese ma anche a quelle già consolidate. Necessaria la ricerca di investitori. “C'è un lavoro di relazioni da metter in campo, vanno cercati fisicamente per presentargli vantaggi e opportunità”. Il Segretario raccoglie l'invito a collaborazioni con acceleratori d'impresa e università “senza pensare – dice - di fare tutto da soli”. Fondamentale mantenere un forte rapporto con istituti di credito, “sia per sviluppare progetti innovativi in ambito finanziario che per ottenere capitali”. Si collabora sugli emendamenti, il decreto viene ratificato a maggioranza.
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