Il dibattito si scalda e in fase di replica l’opposizione con un colpo di scena chiede di soprassedere alla nomina del nuovo direttore di Banca Centrale. “Non si può dare gradimento dato che è sprovvisto – dicono – dei requisiti di legge”. Ci sarebbero incompatibilità e conflitti di interesse. “Roberto Moretti – spiegano – risulta ancora presidente del soggetto vigilato Tpay e la sua sospensione come membro del cda di Cassa non è prevista dalla legge”. Citano l’articolo 17 dello statuto di Bcsm. Per Elena Tonnini c’è stata una violazione dello stesso consiglio direttivo. “Votiamo il gradimento a nomina già decaduta”. Marco Gatti si appella alla Reggenza che riporta nuovamente all’Aula i termini di legge spiegando di non avere gli strumenti per verificare i requisiti di ogni singola nomina, ricordando che nel caso di incompatibilità il direttore decade d’ufficio. Giancarlo Venturini ribadisce: Moretti è stato nominato 8 giorni fa. Aveva tutto il tempo per dimettersi. Questione – dice – che non può essere sottovalutata né dal Consiglio né dalla Reggenza. “C’è stata una forzatura sulla nomina”, attacca Matteo Zeppa che chiede: “ci inventiamo le regole? Se si è dimesso lo si dica, altrimenti non si può fare". Alla richiesta di sospendere la nomina si accodano anche gli altri consiglieri di minoranza che intervengono in blocco. Prende la parola il Governo.
“La procedura di nomina – precisa Marco Podeschi - si perfeziona con il gradimento. La delibera del Congresso viene poi trasmessa al direttivo di Bcsm che verifica le condizioni della nomina per renderla effettiva. “Sono certo che non ci sia alcun motivo per il quale sia contro legge”. Ricorda poi che nel 2015 nella stessa Banca Centrale il coordinamento di vigilanza si autosospese. Guerrino Zanotti porta all’attenzione dell’Aula esempi simili: la nomina di Giannini che all’atto del gradimento era membro del cda di una società di leasing italiana e Clarizia, consulente di un soggetto vigilato sammarinese. “Incarichi – spiega - che hanno lasciato, perché altrimenti incompatibili, successivamente al gradimento l’uno e alla nomina del consiglio l’altro”. “Se questo è il governo del cambiamento – chiede Marianna Bucci - vuole commettere gli stessi errori in deroga alla legge?”. Dalla maggioranza si alza la voce del capogruppo di Repubblica Futura. “Le questioni poste – dice - necessitano riflessioni”. Entra nel tecnico, facendo presente le differenze fra l’essere incompatibili o incandidabili ad un ruolo. Nella normativa – spiega - ci sono diverse fattispecie giuridiche. “Si possono fare approfondimenti ma non ci sono situazioni tali da giustificare un approccio cosi assolutistico e allarmato”. L’elemento di fondo, al di là della situazione specifica, è che bcsm necessita di essere rimessa nella sua operatività minima e necessaria. Si dice però contro la politica del fermare le bocce. L’incompatibilità è palese anche secondo Giancarlo Capicchioni. Sarebbe più logico ed opportuno soprassedere e rinviare a quando ci maggior consapevolezza di quanto si sta facendo. “Il buon marinaio si riconosce nella tempesta e la tempesta è scaturita da un errore” – commenta Marco Nicolini. “Non deve esserci vergogna nel fare un passo indietro”. Per Simone Celli ci sono invece le condizioni per andare avanti. Aggiunge agli esempi di Zanotti e Podeschi la nomina di Savorelli, funzionario delle Generali spa. “Il collegio sindacale di bcsm – precisa - acquisirà la documentazione attestante le cause di incompatibilità e solo a quel punto ci sarà la decadenza dall’incarico. Il processo rientra in un perimetro di correttezza. I capigruppo di opposizione mettono a verbale la richiesta di sospendere.
Roberto Moretti viene nominato, fra le polemiche, nuovo direttore di Bcsm con 32 voti a favore e 19 contrari. Passa poi con 33 si e 19 no l’odg della maggioranza che impegna il governo a proseguire con Bcsm e operatori del settore il consolidamento a livello sistemico; a definire entro il 30 aprile 2018 la gestione dei crediti deteriorati; a presentare al Consiglio entro marzo un progetto di riorganizzazione dell’istituto di via del Voltone; a istituire un comitato tecnico strategico permanente con la partecipazione delle componenti del sistema bancario per favorire stabilità finanziaria. “Si risponde – spiega Morganti - a sollecitazioni sul necessario coinvolgimento di tutti i soggetti, per sviscerare problematiche di comune accordo. Non è cosa da poco”.
MF
“La procedura di nomina – precisa Marco Podeschi - si perfeziona con il gradimento. La delibera del Congresso viene poi trasmessa al direttivo di Bcsm che verifica le condizioni della nomina per renderla effettiva. “Sono certo che non ci sia alcun motivo per il quale sia contro legge”. Ricorda poi che nel 2015 nella stessa Banca Centrale il coordinamento di vigilanza si autosospese. Guerrino Zanotti porta all’attenzione dell’Aula esempi simili: la nomina di Giannini che all’atto del gradimento era membro del cda di una società di leasing italiana e Clarizia, consulente di un soggetto vigilato sammarinese. “Incarichi – spiega - che hanno lasciato, perché altrimenti incompatibili, successivamente al gradimento l’uno e alla nomina del consiglio l’altro”. “Se questo è il governo del cambiamento – chiede Marianna Bucci - vuole commettere gli stessi errori in deroga alla legge?”. Dalla maggioranza si alza la voce del capogruppo di Repubblica Futura. “Le questioni poste – dice - necessitano riflessioni”. Entra nel tecnico, facendo presente le differenze fra l’essere incompatibili o incandidabili ad un ruolo. Nella normativa – spiega - ci sono diverse fattispecie giuridiche. “Si possono fare approfondimenti ma non ci sono situazioni tali da giustificare un approccio cosi assolutistico e allarmato”. L’elemento di fondo, al di là della situazione specifica, è che bcsm necessita di essere rimessa nella sua operatività minima e necessaria. Si dice però contro la politica del fermare le bocce. L’incompatibilità è palese anche secondo Giancarlo Capicchioni. Sarebbe più logico ed opportuno soprassedere e rinviare a quando ci maggior consapevolezza di quanto si sta facendo. “Il buon marinaio si riconosce nella tempesta e la tempesta è scaturita da un errore” – commenta Marco Nicolini. “Non deve esserci vergogna nel fare un passo indietro”. Per Simone Celli ci sono invece le condizioni per andare avanti. Aggiunge agli esempi di Zanotti e Podeschi la nomina di Savorelli, funzionario delle Generali spa. “Il collegio sindacale di bcsm – precisa - acquisirà la documentazione attestante le cause di incompatibilità e solo a quel punto ci sarà la decadenza dall’incarico. Il processo rientra in un perimetro di correttezza. I capigruppo di opposizione mettono a verbale la richiesta di sospendere.
Roberto Moretti viene nominato, fra le polemiche, nuovo direttore di Bcsm con 32 voti a favore e 19 contrari. Passa poi con 33 si e 19 no l’odg della maggioranza che impegna il governo a proseguire con Bcsm e operatori del settore il consolidamento a livello sistemico; a definire entro il 30 aprile 2018 la gestione dei crediti deteriorati; a presentare al Consiglio entro marzo un progetto di riorganizzazione dell’istituto di via del Voltone; a istituire un comitato tecnico strategico permanente con la partecipazione delle componenti del sistema bancario per favorire stabilità finanziaria. “Si risponde – spiega Morganti - a sollecitazioni sul necessario coinvolgimento di tutti i soggetti, per sviscerare problematiche di comune accordo. Non è cosa da poco”.
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