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Cis: Commissione d'Inchiesta approva all'unanimità 230 pagine di relazione. Verrà letta lunedì in Consiglio

Il Presidente Giovagnoli rimarca equilibrio e collaborazione. “Tutti i fatti richiamati sono stati analizzati con perizia, attenzione, senza tenere nascosto nulla. Credo che la politica abbia fatto il suo lavoro"

di Monica Fabbri
21 ott 2020
Gerardo Giovagnoli (immagine di repertorio)

La relazione finale della Commissione d'Inchiesta sul Cis è stata depositata ieri sera in Segreteria Istituzionale. Un documento corposo - 230 pagine e 20 allegati – approvato all'unanimità. Non era scontato considerando le premesse politiche: la vicenda Cis – come noto – è stata elemento nella passata legislatura di profonda divisione e protagonista di scontri feroci. A fare da spartiacque proprio l'istituzione – con voto unanime del parlamento - di una Commissione d'Inchiesta che facesse luce non solo sul Cis ma anche su tutte le altre crisi bancarie

Un lavoro intenso, con il tour de force degli ultimi 60 giorni per permettere alla Commissione paritetica - composta da sei consiglieri di maggioranza ed altrettanti di opposizione – di rimanere nei tempi concordati. Sette mesi effettivi, considerando lo stop del lockdown e la successiva proroga tecnica di 12 giorni, in cui sono state approfondite vicende, analizzati migliaia di documenti, sentite una settantina di persone. “Tutti i fatti richiamati sono stati analizzati con perizia, attenzione, senza tenere nascosto nulla, la politica credo abbia fatto il suo lavoro, almeno all'interno della Commissione”, afferma il Presidente Gerardo Giovagnoli che registra la grande collaborazione in un contesto affatto semplice e ringrazia i commissari per l'atteggiamento di massimo equilibrio, e per aver mantenuto la segretezza. L'unanimità della relazione conclusiva, del resto, conferma il clima collaborativo instauratosi fin dall'inizio.

Riguardo alle numerose audizioni, “crediamo di avere un quadro della situazione molto efficace”. Non rivela se qualche sammarinese coinvolto non si sia presentato, rassicura però su un lavoro “profondo e diffuso”. “Ci sarà il modo per tutti - aggiunge - di capire molte situazioni, chiaramente alla luce del fatto che si tratta di una commissione politica. Non siamo né un tribunale, né dei periti tecnici”. La segretezza non durerà molto: la relazione verrà letta in Consiglio lunedì prossimo, consegnata ai parlamentari e dibattuta tre giorni dopo. Lo ha deciso, proprio oggi, l'Ufficio di Presidenza. “Vedremo – commenta  - quali saranno i giudizi che darà l'aula consiliare che è la vera giudice di tutto il nostro lavoro”. Il compito della Commissione non è ancora finito. Dopo aver messo sotto la lente banca Cis, è ora chiamata ad affrontare tutte le altre crisi bancarie. “Il vero quadro della situazione – conclude il Presidente - potrà essere fatto solo dopo i prossimi sei mesi”.


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