Creare una forte discontinuità con il passato, gettare le basi per una coalizione alternativa, recuperare il rapporto politica-cittadinanza: in una fase così delicata per il Paese, Civico 10 prende la situazione in mano e rilancia la propria attitudine propositiva per dare una nuova scossa allo scacchiere politico. Il movimento presenta un documento programmatico e apre alle forze che ritiene più credibili - Rete, Repubblica Futura (Ap-Upr) e l'area riformista (Su-Labdem e Psd, Ps escluso) - per costruire un nuovo progetto di cambiamento e riforme. Al via a breve gli incontri bilaterali. “Il perimetro è quello, ma sia l'area riformista, sia Repubblica Futura – fa notare Luca Santolini –sono comunque percorsi in evoluzione, non sappiamo dove porteranno, vanno quindi considerati col beneficio del dubbio. I temi in discussione? Volutamente generici, perché – osserva - Civico non ha la verità in tasca e confida nell'apporto di tutti gli interlocutori. Il Paese lo si cambia solo se si riesce a portare gli altri gruppi verso la convinzione della necessità di un nuovo modo di fare politica, senza per forza fare la guerra a chi non la pensa come noi”. “Basta con i “mucchioni”, noi vogliamo altro - incalza Andrea Zafferani – omogeneità delle linee politiche, mediazioni laddove servano, nuovo metodo”. La conferma di un impegno che Civico si assume di fronte alla collettività. “Pensiamo – aggiunge infatti Franco Santi – che il nostro progetto continui ad essere utile al Paese”. “Non abbiamo paura di esporci alle critiche – sottolinea Mimma Zavoli – vedremo chi sarà disposto a raccogliere la sfida, perché di questo si tratta: uscire da una situazione politica liquida dove imperversano i tatticismi e cambiare passo, con proposte, concretezza, trasparenza e non ultima la spendibilità delle persone”.
Nel video l'intervista a Matteo Ciacci, coordinatore Civico 10.
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Nel video l'intervista a Matteo Ciacci, coordinatore Civico 10.
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