Se pensate che le elezioni politiche siano dietro l'angolo, scordatevelo. Intanto c'è da cambiare la legge elettorale che, come stabilito dal referendum, prevede la preferenza unica e pone – incredibilmente – sullo stesso piano gli elettori interni e quelli esteri. Incredibilmente perchè questo, sul Titano, è stato un tema che negli anni ha visto scorrere il sangue e che ha portato alla scelta di eliminare il voto di preferenza per i sammarinesi che vivono fuori territorio. Oggi, invece, se lo vedono restituire alla pari con chi risiede in Repubblica. Ma anche analizzando le strategie in campo per la formazione delle future alleanze l'appuntamento con le urne non appare davvero prossimo. Al posto del dialogo volano gli stracci. Il tavolo riformista registra l'uscita di scena del partito socialista, salutata con favore da Augusto Casali e dal suo Movimento. Civico 10 chiama a raccolta le forze credibili del Paese per costruire una alternativa alle larghe intese, ritenute fallimentari. Tra i papabili Sinistra Unita, il Psd, Rete e Repubblica Futura. Non si cambia il Paese con un mitra in mano e facendo guerra a tutti quelli che sono diversi, dicono a Rete. Ci legano delle affinità ma dobbiamo stare insieme in un progetto più credibile. Valutazioni che registrano la replica ironica di Rete. Una risposta interlocutoria, premette il Movimento, che non capisce come si possa creare discontinuità con Psd e Ap, ovvero il 40% dell'attuale governo. Se poi si aggiunge, afferma Rete, che 4/5 democristiani sono già pronti a unirsi a questa coalizione, si arriva al 54%. No ad Ap e alla gestione Mularoni, prosegue Rete, ricordando a Civico 10 le sue passate distinzioni tra buoni e cattivi all'interno del Psd. L'unica alternativa possibile per Rete è con Civico 10, Sinistra Unita, gli indipendenti Luca Lazzari e Federico Pedini Amati che oggi – sottolinea – rappresentano il 60% dell'opposizione e il 25% del Consiglio. I partiti rimanenti, quelli della “prima Repubblica”, avrebbero secondo il Movimento due strade: unirsi o creare due coalizioni. Nella prima ipotesi, afferma, sarebbero molti i consiglieri pronti ad unirsi al cambiamento. Di questa opportunità però Rete parla al passato affermando di avere provato, per lunghi mesi, a trovare linee di intesa con i veri presentabili ma, aggiunge, siamo considerati fastidiosi da tutti perchè non facciamo sconti. Rete l'alternativa la creerà, conclude la nota, e se i tempi non sono maturi per evitare inciuci allora lo farà la prossima volta. Anche se spiace constatare che la possibilità di governare senza mischiarsi con i responsabili dei danni del Paese c'era e la gente l'avrebbe premiata.
Sonia Tura
Sonia Tura
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