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Commissione esteri: al centro l'accordo di associazione Ue in attesa della Commissione mista di giovedì

Tra i temi affrontati: report Coe, residenze, odg sull'Iran

di Silvia Pelliccioni
2 mag 2023
Segretario Luca Beccari

In Comma Comunicazioni il Segretario agli Esteri annuncia a metà maggio la firma a Londra di un accordo contro le doppie imposizioni tra San Marino e Regno Unito, frutto di mesi di trattative più politiche che tecniche. Si tratta del primo accordo di questo tipo, esclusa l'Italia, con un Paese attivo nel G20.

L'attenzione quindi si concentra sull'accordo di associazione con l'Ue: giovedì la prima riunione della Commissione mista e dunque prima occasione di confronto allargato. Seduta di avvio lavori – anticipa Luca Beccari – che servirà per una infarinatura generale. Storce subito il naso Giuseppe Morganti (Libera) che torna sulla “bocciatura dell'ordine del giorno che chiedeva di affrontare il tema in Consiglio” – perplessità anche da Rf e Denise Bronzetti (Gruppo Misto di maggioranza) - per poi arrivare a mettere in dubbio la reale possibilità di fare approfondimenti nella Commissione mista con il negoziato in corso.

“Nessuna preclusione alla discussione in Consiglio, disponibili ad inserirla a maggio o a giugno – replica Beccari – ma l'odg di Libera conteneva delle premesse inaccettabili – spiega, sottolineando come entro l'anno vada messo un punto sulla trattativa a prescindere dal fatto che Monaco e Andorra si defilino oppure no, questo in risposta alle domande sulla posizione apparsa ai più “reticente” di Monaco in particolare per l'impatto dell'accordo. Inoltre – aggiunge - resta ancora da definire il punto sulla vigilanza bancaria”.

Anche sul report di monitoraggio del Consiglio d'Europa, letture discordanti: positiva quella della maggioranza, “report al 90% in linea con le raccomandazioni” – ricorda Gerardo Giovagnoli (Psd). Mentre Manuel Ciavatta (Dc) solleva la questione della professionalizzazione della figura del Consigliere. “Un parlamento più professionale – osserva infatti – potrebbe produrre più leggi, pensando a mirate “modifiche di riforma istituzionale”. Getta ombre sul Titano invece il report per l'opposizione, “Strasburgo lancia un messaggio chiaro, un Paese – osserva Nicola Renzi (Rf) - con la malattia del conflitto di interessi”.

C'è poi la questione residenze: a fronte di segnalazioni già avvenute, l'Aula esorta una attenta valutazione delle difficoltà che gli uffici preposti incontrano nei controlli. “Non si può andare avanti a suon di interpellanze – scandisce Matteo Zeppa (Rete) – servono delle valutazioni. Ci sono storture da 5 anni”. E Maria Luisa Berti (NpR) richiama l'opportunità “di ripristinare il controllo sulla permanenza dei requisiti”.

Ultimo atto la discussione dell'odg di Libera sulla condanna delle violenze in Iran: si è convenuto, con il placet dei commissari che lo hanno proposto, di procedere con una modifica del testo per arrivare ad un documento condiviso.





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